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Quando Sgalambro fu cacciato dall’Università

Di (---.---.---.51) 7 marzo 2014 14:54

Caro Giampiero,
la tua ricostruzione e senz’altro poetica ed uno splendido epitaffio per Sgalambro, tuttavia non ricordo che i fatti siano andati propriamente così... (ma potrei ricordare male)!!!
L’incontro - che ci fù e che vide la partecipazione di Battiato - fu tenuto, mi pare, di sera, presso lo spazio autogestito di Via Pascoli, che noi studenti avevamo ottenuto "in dote" a seguito della occupazione della Facoltà e di cui detenevamo in autonomia le chiavi. Il pubblico era composto da una trentina di partecipanti (l’elite intellettuale, o presunta tale, della facoltà) è non mi pare di ricordare fosse stata fatta una gran pubblicità o dei volantini.

Il libro che si discuteva "Dell’indifferenza in materia di società" aveva un incipit provocatorio ed attuale, che se ben ricordo recita "Che io debba essere governato, questo è lo scandalo della politica".

Quegli incontri, così come tutta l’attività partorita a più voci nella Facoltà durante quel periodo, sono stati una palestra culturale (per molti), ma anche un pretesto per esercitare un leaderismo da operetta (per altri, fortunatamente di meno).

La presenza di Sgalambro e Battiato, comunque, non fu un’occasione storica di (mancata) divulgazione culturale, proprio perchè confinata ad una comunità chiusa ed autoreferenziale che in una qualche misura, in quei tempi, anch’io lambivo.

Può darsi che la memoria dei fatti mi tradisca, ma questo è il mio ricordo....

Cio detto, Sgalambro ha rappresentato un indubbio contributo culturale, che forse è meglio ricordare nel modo in cui tu lo hai fatto!!!


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