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Il valore della vita in un appalto: dopo il terremoto, le responsabilità

Di mauro bonaccorso (---.---.---.85) 13 aprile 2009 13:06
 
Non abbiamo alcun dubbio su cosa pensi quel personaggio ma non vorrei limitare la mia attenzione sulla persona che potrebbe incarnare legittimamente il capro espiatorio di turno. Lungi da me sminuirne le responsabilità ma mi preme sottolineare come, in questi casi, sia più facile trovare un bersaglio preciso e comunque circoscritto piuttosto che indagare su una pletora di delinquenti istituzionali o professionali che sapevano o comunque non potevano non sapere.
In questi giorni mi è capitato spesso di utilizzare la parola ipocrisia, penso che anche in questa esternazione possa essere inclusa a pieno titolo.
Dobbiamo rassegnarci a considerare l’umanità varia, e in questa varietà non si possono escludere i delinquenti a vario titolo, e non mi riferisco certo a chi ruba per mangiare. Se la schiera di umani sedicenti onesti non può o non vuole impegnarsi direttamente nella gestione della cosa pubblica e delega personaggi di dubbio spessore morale, non ha alcun titolo per lamentarsi della mala gestione che inevitabilmente ne seguirà. Se no l’ipocrisia avrà la meglio anche stavolta e aspetteremo il prossimo disastro per lamentarci delle conseguenze, ampiamente previste o prevedibili, seguite dalle manifestazioni catartiche, tanto utili alla conservazione del potere .
Esercitare il controllo è l’unica soluzione in un contesto così ingarbugliato, ma chi controllerà i controllori ?. Tutti noi, ognuno al proprio livello.
Complimenti per l’impegno.
Un saluto.
Mauro
 
 

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