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A Letta viene sempre in sogno Cossiga

Di (---.---.---.29) 4 febbraio 2014 16:46

Gentile sig. Giordano,

grazie della risposta. Devo riportare qualche precisazione, cerco di andare nello stesso ordine che ha usato lei nella sua risposta.

Non ho scritto che lei massifica o cerca di compiacere una parte politica. Ho scritto che non sono i grillini l’espressione del malcontento ma giornalisti e simili, suoi "colleghi" e lei magari incluso, che invece lo sono. C’è un sacco di gente che non è contenta ma non si esprime; poi ci sono altre persone, come lei e me, che si esprimono pubblicando articoli o commenti. Solo che, di solito, gli articoli esprimono malcontento mentre i miei commenti non sono esattamente dello stesso tenore perché cercano di far vedere quello che c’è di positivo nel movimento 5 stelle. Aggiungo che, fra gli autori che vedo su questo sito, lei è per mia opinione più equilibrato della media; peccato che alla fine passa sempre il messaggio che va tutto male, e che i grillini non servono a niente (se non peggio). E’ evidente che io non la pensi così, ma il discorso è più ampio; noto un accanimento scientifico nel porre vicini i fatti concreti, le ragioni del moVimento, i difetti di quest’ultimo, e infine il messaggio più o meno lampante che non c’è speranza. Io non resisto: amo l’obiettività, e credo che si potrebbe fare un servizio migliore pur continuando a criticare chi se lo merita. Tanto per chiudere sul suo ultimo articolo, non ho apprezzato la frase "loro esisteranno finché esisterete voi" rivolta a Letta e governo. Come dire che i grillini non sono una vera forza politica, ma il cane da guardia di una politica malata. Invece i grillini hanno un primario obiettivo che, guarda caso, NON E’ mandare a casa tutti i politici attuali. L’obiettivo è la realizzazione del programma, e il mandare a casa i politici attuali è un passaggio obbligato (non mi faccia spiegare il perché, tanto lei lo sa).

Lei mi da’ del guerriero, e ha ragione. Io non sono stato scelto, sono un normalissimo iscritto al movimento e non ho contatti con alcun altro attivista o politico. Faccio quello che faccio (applicarmi in modo matematico a commentare gli articoli che ritengo faziosi o non obiettivi) come mia personale battaglia politica, convinto come sono che non c’è altra possiblità per me, per la mia vita, per gli italiani (tra l’altro non sono neanche un italiano puro) se non sostenere come posso il movimento 5 stelle. Mi fa piacere che lei dica che sono educato e che mi esprimo correttamente. Meno piacere mi fa vedere, di nuovo, la sovrapposizione tra il movimento 5 stelle e chiunqua scriva in internet; un cafone qualsiasi che simpatizza col movimento e scrive cose volgari, non è detto che APPARTENGA al movimento. Ma chi pensa che il movimento 5 stelle incarna il malcontento, è automaticamente spinto a pensare che chi esprime malcontento (specie con volgarità) sia un grillino. Vede l’equazione distorsiva?

Facciamo un esempio di attualità: gli insulti alla volta della Boldrini. Roba indegna, sono pienamente d’accordo. Ma nessuno si è premurato di aggiungere che:

1. Il blog di Beppe Grillo è un blog pubblico. Chiunque può fare commenti.

2. Esistono i Troll, "gente di uno schieramento avverso" che posta commenti studiati ad arte per sporcare il dibattito. Mi pare che il PD abbia reclutato centinaia di giovani per un non ben specificato lavoro che aveva a che fare con la comunicazione via internet. La cosa mi fa venire sospetti, ma naturalmente sono solo sospetti.

3. Che siamo in Italia, paese (troppo) amante del Calcio da cui mutuiamo linguaggio e, peggio ancora, anche modelli di ragionamento.

3. Che sul blog di Beppe Grillo compaiono sovente raccomandazioni a non essere offensivi

Vede, sig. Giordano? E’ troppo facile prendere una serie disgustosa di commenti apparsi sul blog di Beppe Grillo e concludere che i grillini sono cafoni e violenti. Troppo facile. Vorrei aggiungere che non ci sono altre forze politiche che usino allo stesso modo la comunicazione di internet. Mi piacerebbe vedere un Blog di Calderoli, grande quanto quello di Beppe Grillo, giusto per imparare qualche nuovo impareggiabile insulto. Cito Calderoli per chiarezza espositiva, ma non credo che il discorso cambierebbe tanto se parlassimo del Blog di Matteo Renzi (anzi... qualche cosa mi dice che vedremmo anche di peggio).

Il suo amore per le istituzioni lo capisco, e lo condividevo pure io fino a qualche tempo fa. Ora penso che io rispetto l’istituzione quando istituzione è: se diventa facciata del malaffare, allora mi dispiace, non riesco a rispettarla neanche volendo. Tanto per citare l’istituzione politica più alta d’Italia, il presidente della repubblica: io non riesco a rispettarla. Vorrei davvero, sarei contento di essere rappresentato da un Presidente. Ma se il presidente non mi rappresenta perché fa altro, allora perché dovrei continuare a rispettarlo? Per masochismo?

Veniamo al passo rivoluzionario. Lei dice che chi scrive scrive, espone le proprie opinioni, e quindi non gli è richiesto fornire un’alternativa politica. E chi ha mai chiesto questo? Comprendo che io non mi spiego bene. Chi scrive scrive, e lo fa bene quando è obiettivo. Lo fa meglio ancora quando spiega bene quello che scrive; talvolta chi scrive tralascia di spiegare, a volte perché in realtà non c’è una spiegazione dietro. Infine, è molto bello anche se non richiesto fare critiche costruttive. Sia chiaro, non mi riferisco a lei in particolare. Ma succede che leggo articoli che accusano Grillo di essere solo capace a criticare - l’articolista per primo non fa altro. Altrove, leggo che i grillini sono manichini pilotati da Grillo e Casaleggio; ma ci si dimentica di dire che anche Renzi e Berlusconi sono dispotici (anche più di Grillo). Tanti dicono che Grillo spara cavolate su materie che non conosce e, di nuovo, l’articolista conosce solo quella singola materia e neanche tanto bene. Capirà, sig. Giordano, che dopo un po’ un lettore come me si stufa e gli monta la rabbia, anche perché chi scrive pubblicamente ha una grande responsabilità: deve essere cosciente che molte persone leggeranno, e non tutte hanno le armi per difendersi da affermazioni tendenziose, improprie, false, inesatte.

Guardi, signor Giordano: io ho una deformazione professionale che mi porta a spaccare il capello in quattro e a dare valore a ogni singola parola. Glielo dico un po’ per giustificarmi, le parole che scrivo hanno il loro significato normale, a volte forte, per brevità e per contrastare la prevaricazione verbale che ogni tanto percepisco (non è il caso attuale).

Cordiali saluti,

Gottardo


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