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Imprenditori, disoccupati e cassaintegrati. Le vittime della crisi si suicidano

Di (---.---.---.32) 27 ottobre 2013 14:17

Ecco il tragico epilogo della repubblicaccia lurida e infame, nata dai brogli elettorali del 1946 voluti dai partigiani assassini guidati dal tagliagole sovietico Togliatti e dal lurido muratore Sandro Pertini.
Ogni giorno un imprenditore si uccide, un uomo che ha dato l’anima per creare impresa e portarla magari alle vette dell’economia internazionale.
Ma questa è la repubblicaccia dove ancora ci si straccia le vesti per un assassino infame e manigoldo, il cui nome Gaetano Bresci sia sempre maledetto, si permette alla teppaglia bolscevica e operaia di sfilare per Roma distruggendo vetrine, si permette l’insulto verso un grande imprenditore come Silvio Berlusconi (discendente di un ramo cadetto dei conti Berlusconi), ma nulla viene fatto per arginare il degrado di questa nostra Patria, alla deriva come un barcone di negri africani ma che ad aspettarla non troverà contributi vitto e alloggio gratis come avviene per la feccia migrante.

Come monarchico legittimista auspico il ritorno della tradizione interrotta 200 anni dalle pretese della plebaglia parigina che se avesse incontrato un grande uomo come Bava Beccaris ci avrebbe pensato due volte.

VIVA IL RE

co. Marco Lovison di Romentino


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