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Salvate la sinistra da Renzi!

Di (---.---.---.15) 12 settembre 2013 18:35

"Col populismo in Italia hanno sempre vinto tutti! Da Mussolini a Berlusconi passando per Craxi sino ad arrivare agli odierni Renzi e Grillo".

Innanzitutto, Le sarei grato se volesse specificare lei cosa intende per populismo.

 Per quanto mi riguarda ha un preciso significato politico, che consiste nel far leva sull’astio profondo, generalizzato e permanente nella storia unitaria italiana, che caratterizza il rapporto degli italiani con il proprio ceto politico. Sentimento altrimenti detto "Antipolitica", che nelle crisi di regime esplode in forma virulenta.

Nella crisi del liberalismo italiano Mussolini usò a larghe mani questo sentimento di ostilità verso i politici di allora.

Nella crisi seguente le seconda guerra mondiale Guglielmo Giannini costruì il partito dell’uomo qualunque, il cui assunto principale era che i politici non servivano, se ne poteva fare a meno.

Nella crisi seguita al crollo del muro di Berlino e del "Sistema dei partiti" del 1992/94 Berlusconi fondò la sua vittoria tutta sull’antipolitica. Lui, imprenditore prestato alla politica per spazzare via il corrotto sistema dei partiti.

Anche Grillo gioca pesantemente sull’odio accumulato contro politici corrotti e fallimentari e alle elezioni scorse ha fondato tutto il suo programma essenzialmente sull’obiettivo di spazzare via tutti i politici sostituendoli con una nuova forma di rappresentanza diretta.

Mussolini, Giannini, Berlusconi promettevano (e Grillo oggi)di spazzar via i vecchi politici e sostituirli con una nuova politica, in questa ottica destra e sinistra avevano scarso o nullo significato.

 

Tutto ciò mi sembra sufficiente a caratterizzare questi uomini politici per populisti, ma non mi sembra che sia Craxi che Renzi possano rientrare in questa categoria.

Tralasciando Craxi , che solo una mente fervida può immaginare populista, veniamo a Renzi. Questi promette non di spazzar via tutti i politici vecchi, ma un’altra cosa : cambiare la natura del PD, da attuale indistinta matrice socialdemocratica a partito democratico. Non più quindi un partito che debba guidare l’apparato produttivo verso esiti sociali indefiniti e nebulosi nel tempo, ma un semplice partito che si limita a vigilare sull’apparato produttivo lasciandolo libero di competere e produrre ricchezza, che solo dopo sarà ripartita salvaguardando lo stato sociale e le classi più deboli.

Ecco è questo cambio di natura da partito socialdemocratico a partito democratico che credo disturbi profondamente tutti gli ex elettori del PCI, ma anche quelli provenienti dal cristianesimo sociale. Cambio di natura che ricordo all’autore dell’articolo il partito socialista francese ha effettuato ai tempi di Mitterand, il Labour inglese con Tony Blair e la SPD Tedesca sin dalla fine degli anni 50.

In ogni caso suggerisco all’autore questa lettura su antipolitica e crisi di regime, non cambierà opinione su Renzi , ma di sicuro parlerà con maggiore cognizione di causa.

http://mafiepolitica.blogspot.it/20...

 


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