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Saviano batte la stupidità e la gente lo premia

Di Sante Paternostro (---.---.---.137) 30 marzo 2009 15:00

Cari Francesco e Anonimo, troppo facile estrapolare una mia frase dal contesto (peraltro ironico) e criticarla.
Ho letto il libro e visto il film e ripeto, se vogliamo parlare seriamente, che "non discuto la forza e il coraggio dimostrato da Saviano". 

Non credo però che la vita che è costretto a condurre Saviano sia stata causata dal successo che ha riscosso. A mio parere sarebbe bastato vendere quel libro in qualche mercatino rionale di Casal di Principe per rischiare quello che sta rischiando.

L’essere Saviano uno scrittore non gli conferisce automaticamente la libertà di dire quello che gli pare e su chi gli pare. Tanta gente, non scrittori ma idraulici, pensionati, disoccupati, studenti e casalinghe, vengono ogni giorno violentati ed ogni giorno viene loro negato il diritto di parola. Saviano ha vissuto una vita con queste persone attorno. Forse sono meno eroi di lui perchè hanno scelto di proteggere la loro vita o la vita dei loro cari.
Ma un "eroe" non può lamentarsi della vita che ha scelto, e che conosceva molto bene ancora prima di scrivere il libro. Forse Falcone o Borsellino si lamentavano della loro vita?

Detto questo, ed è ciò che contesto in Saviano, possiamo anche parlare del modo, se esiste, per sconfiggere la mafia. Se vivessimo in un film a lieto fine probabilmente una moltitudine sempre crescente di persone si sarebbe unita a Saviano ed insieme avrebbero debellato le forze del male. Ma abbiamo avuto sin troppi precedenti in quest’ultimo ventennio per capire che i nostri eroi finiscono per l’essere sistematicamente abbandonati e dimenticati e la mafia per uscirne sempre più rafforzata.
Bene ha fatto Saviano a far emergere un pezzo di società che i più non conoscevano.
Ben vengano altri Saviano in altri punti d’Italia.

L’unico modo per uscire dallo sfacelo è uscire dall’ignoranza. E’ acquisire un senso civico maturo e cosciente. La Chiesa fin’ora ha ottenuto l’obbiettivo di far perseguire al popolo l’etica e la morale con lo spauracchio del peccato e della pena eterna. Ora questo non è più sufficiente. La gente deve riconquistare l’etica e la morale con l’istruzione, rendendosi in proprio conscia e convinta delle proprie azioni.

La democrazia, la libertà di voto, oggi purtroppo non è altro che una condanna a rimanere perennemente nello stato in cui siamo, perchè costringe il mondo ad andare avanti con le leggi dettate dall’ignoranza delle persone che costituiscono la maggioranza.


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