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Perseguito o perseguitato?

Di (---.---.---.153) 2 luglio 2013 13:52

"Quello che è certo è che venti anni di processi contro lo stesso cittadino non sono una prova di persecuzione. Tutto qui."

Esattamente. Come l’avere consenso elettorale non è prova di innocenza e quindi non deve influire sul giudizio della magistratura. Non è una puntata di Forum, il verdetto non è deciso mettendo i sassetti nella bilancia. Sono anni che, affianco alla delegittimazione di ogni tribunale e procura che si occupi di lui, vengono mandati in onda programmi che mostrano due giustizie, quasi sempre contrapposte: quella del popolo e quella della toga, dando sempre più risalto alla prima. Creando la percezione, nell’uomo comune, che sia la piazza ad aver ragione e la toga a triturare con questi codicilli che non interessano a nessuno. Secondo me non è un caso, certi programmi sono (disin)formativi della coscienza.

Grazie per l’esempio riportato. Non si fa altro che ripetere, da anni, che B. sia un perseguitato quando in realtà l’iter che ha subito è lo stesso identico di qualsiasi cittadino italiano che, per motivi vari, si ritrovi implicato in più procedimenti giudiziari e abbia la voglia o possibilità di rimandare alle calende greche le relative sentenze, di qualsiasi natura siano.

Con questo non voglio dire che sia colpevole o innocente, sia chiaro, non spetta a me (per fortuna). Ma che se il tuo nome finisce, per motivi vari, in tanti atti di inchiesta, essendo l’azione penale obbligatoria in Italia il PM di turno non può far finta di non aver notato e chiudere un occhio.

Se B. ha subito un trattamento diverso rispetto al comune cittadino, è stato paradossalmente a suo favore. Non a tutti è concesso pretendere di scegliersi il collegio giudicante, mettere continuamente in discussione l’autorevolezza/serietà dei magistrati coinvolti nei propri processi (nascondendosi dietro l’immunità parlamentare che non dovrebbe servire a queste cose), ricorrere in modo strumentale al legittimo impedimento e vederselo accogliere più o meno sistematicamente, avere in parlamento il proprio avvocato che si adopera a scrivere leggi che guarda caso modificano i codici a proprio vantaggio.


Provate ad essere sotto processo per qualche motivo e chiedere un rinvio di udienza perché avete un’uveite, vediamo se vi viene concesso.


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