A proposito di Trilussa
“Finora semo stati troppo boni”,
Un giorno li Cavalli,
stufi de fa’ er Servizzio, tennero un gran comizzio de protesta.
Prima parlò er Cavallo
d’un caretto:
Compagni! Si ve séte
messi in testa de mijorà la classe, bisogna arivortasse a li padroni.
Finora semo stati troppo
boni sotto le stanghe de la borghesia!
Famo un complotto! Questo
qui è er momento d’arubbaje la mano e fasse sotto!
Morte ar cocchiere!
Evviva l’anarchia!
Colleghi, annate piano:
Strillò un polledro
giovane d’un principe romano ché se scoppiasse la rivoluzione io resterebbe in
mezzo a un violetto perché m’ammazzerebbero er padrone.
Sarà mejo, piuttosto, de
presentà un proggetto ne la quale...- Odia micchi, gras tibbi, è naturale!
disse un morello che da ventun’anno stracinava el landò d’un cardinale. – Ma se
ce fusse un po’ de religione e Sant’Antonio nostro c’esaudisse...
L’Omo, che intese, disse:
Va benone!
Fintanto che ’sti poveri Cavalli vanno così d’accordo io faccio er sordo e
seguito a frustalli!”