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Rimangono le fazioni politiche, nonostante il cataclisma si è abbattuto su di noi

Di (---.---.---.81) 17 aprile 2013 19:55

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Dal paese sale pressante la richiesta di “fare presto” un governo. Visti i drammatici effetti della recessione non serve un governo qualsiasi.
Due gli aspetti dirimenti.

Berlusconi ripete di essere disponibile, nell’interesse del paese, a far parte di un governo “paritetico” con il PD, anche con Bersani premier. Sa bene che da una alleanza tra PD e M5S verrebbe estromesso dalla ribalta politica e relegato in un angolo.
Bersani si mostra restio. Dovrebbe convincere milioni di elettori che, pur con la maggioranza degli eletti, è giocoforza trovare l’intesa con il più antico e “inviso” antagonista del PD.

Ancora.
Per superare le criticità e le sofferenze del paese occorrono ingenti risorse. Compito primario e ineludibile è perciò “cercare le risorse dove ci sono”.
E’ fatto assodato che corruzione, sprechi di denaro pubblico, evasione fiscale e “grandi rendite” patrimoniali e finanziare costituiscono un reale serbatoio di circa 250 miliardi da cui poter attingere. Risorse da impiegare in modo efficace nell’economia come nella ricerca, nei servizi sociali come nel sostegno delle famiglie.
Basta allora confrontare gli 8 punti proposti sia da Berlusconi che da Bersani per cogliere le evidenti differenze in tema di priorità.

Coscienza e coerenza sono la garanzia di chi è chiamato a tracciare la via del Ritorno alla Meta


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