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Gaza: quello che l’ambasciatore israeliano in Italia non dice

Di (---.---.---.82) 21 novembre 2012 12:20

Peccato che siano in troppi quelli come xxx.xxx.xxx.93, che guardano i palestinesi come persone che stanno comodamente a casa e che ogni tanto si svegliano chiedendosi "che facciamo oggi invece di guardarci un bel film in TV? Attacchiamo gli Israeliani" che poverini stanno tutti (incluse le forze militari e i coloni) facendo una passeggiata sotto casa propria e non disturbano nessuno.


Chissà se coloro che la pensano come xxx.xxx.xxx.93 accetterebbero che qualcuno occupasse la propria casa, mentre oltretutto ne ha già una e non permette agli altri di averla. Quella non è provocazione? E non solo "earlier" or later "in this week".

Forse non ricordiamo che anche noi siamo stati occupati in vari periodi della nostra storia. Abbiamo lottato. E anche in quel caso si parlava di "terroristi" (termine superabusato a convenienza). Terroristi (!?) senza i quali anche noi saremmo ancora sotto qualche forza straniera. Si fa presto a parlare quando si ha tutto ... anche l’arroganza di volere di più. Come i coloni israeliani e i loro governanti (ovviamente ci sono molti israeliani che si oppongono!).

Chissà qual è la vera "frittura mista di ideologia e falsificazione di notizie" e assolutamente non "uno svarione". Perché i palestinesi continuano a morire.

xxx.xxx.xxx.93 dice che "si sa che colpire i militari israeliano provoca una reazione sproporzionata". Certo. Come accadeva quando i nazisti (ovviamente non tutti i tedeschi) ci occupavano.

Ovviamente c’è l’estremo di chi "vuole annullare lo stato ebraico". Non lo si vuole dimenticare. Come non si vuole dimenticare che c’è l’estremo (che in Israele è al potere e fuori lo sostiene) che non permette allo stato palestinese di esistere.

Ma si vuol continuare a credere (o far credere) che da una parte ci sono i terroristi e dall’altra le forze di pace ... sì ... ben armate ... "all’avanguardia"!

giuseppe fusco

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