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Twitter non è una macchina della verità

Di Francesco Finucci (---.---.---.239) 1 novembre 2012 19:40
Francesco Finucci

Qui si pongono un bel po’ di problemi, a partire dalla validità di un principio dogmatico come quello per cui più persone mettono mano a qualcosa, più questa sarà perfezionata. Non funziona evidentemente così. E la questione è proprio come "mettere mano" all’informazione implichi un’azione pro-attiva del lettore, che se ha il diritto ad essere informato, ha il dovere (civico?) di informarsi. Tanta responsabilità, però, sta anche nei blogger, Chiusi, perché io lo vedo, specie nei profili facebook e nello sfruttamento del fatto che Twitter ha un limite risibile di caratteri per i post, lo vedo come si sfrutta quest’aura di mistero che poi rivela spesso, perlomeno delle ambiguità irrisolte all’interno degli articoli, se non delle manipolazioni.
Sperare, in questo senso, che i blogger, perché piazzati sulla rete, siano più democratici, aperti, intelligenti dei giornalisti della carta stampata fa parte di un dogma che sarebbe molto salutare abbandonare. E questo passo dev’essere proprio dei blogger, specie di quelli che in tale ambiente hanno più visibilità (compreso lei, Chiusi).


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