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La fiducia degli italiani e il futuro dell’Italia

Di (---.---.---.234) 7 settembre 2012 20:02

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Il “rigore” non è un totem o una ricetta risolutiva. Il rigore è un modello di comportamento valido in ogni stagione. Non determina né la crescita, né la recessione.

Per certo il rigore dei conti pubblici (vessillo di Monti) non è un freno per corruzione, sprechi ed evasione fiscale. Non solo.
Ridurre le pensioni, tagliare i servizi e aumentare le tasse non è politica di rigore, ma di “austerità”.
E di austerità è fatta la via che porta all’asfissia.

Con il compleanno del governo Monti “festeggeremo” il record di 2000 miliardi di Debito. Debito cresciuto in un anno più del 5%. Più del “terribile” 2009.

Sono i mercati che “non capiscono” il nostro rigore?
Sta di fatto che ci occorre il tocco di Draghi per non “soffocare” sotto cotanto peso. Una gradevole boccata di ossigeno.
Il governo non ha soldi per rilanciare attività e consumi?
Nessun problema. Per Monti la crescita “non nasce” dai soldi pubblici.
Bisogna puntare su "innovazione, ricerca, istruzione, fiducia verso gli altri e verso il potere pubblico”.

Il rischio “avvitamento” non svanisce con teoremi e pronostici “paludati” da Dossier Arroganza


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