Vaticano: è tutta colpa del diavolo

L’articolo descrive un ambiente che ci fa immergere nel medio evo più profondo, come purtroppo accade sempre più frequentemente nel nostro paese.
Proprio perchè questa dinamica è abituale non mi soffermerò oltre su questo aspetto.
Ringrazio Iorio per avermi reso edotto di una ulteriore deprecabile strumentalizzazione del caso di Eluana.
In particolare, il riferimento ai proventi economici derivanti dalla pubblicazione del libro di cui trattasi nella lettera, è volgare perché, di fatto, nega il diritto di Beppino Englaro ad usare gli strumenti leciti a sostegno della causa per la quale stava combattendo, in un contesto mediatico che ha messo in campo le voci più autorevoli. Il principale interessato, nella qualità di tutore della figlia, non poteva scrivere un libro che contiene la sua verità?
Di contro si finge di ignorare il dramma e il dolore vissuto dall’uomo e si delegittima l’impegno che ha profuso per la causa del rispetto della volontà della figlia accertata dalla magistratura. 
Parlando poi di sfruttamento del caso segnalo che, mentre scrivo il presente commento, sulla home page del sito www.papanews.it compare la foto di Eluana, bella e radiosa, una persona completamente diversa da quella provata da 17 anni di degenza a causa di un trauma cranico irreversibile che la ha posta in stato vegetativo. Bella onestà intellettuale! Questi sono davvero gli aspetti più tristi, a differenza di quanto si afferma nella lettera.
In merito allo slogan dell’uccisione di Eluana, quell’esempio di voce eticamente aristocratica, spieghi chi è l’omicida, faccia nomi e cognomi, e denunci il crimine alla Procura della Repubblica. Ma forse sarebbe chiedere troppo, perché un simile comportamento sarebbe leale.