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Torino: “Sì al burqa in pubblico, è espressione religiosa”

Di (---.---.---.251) 14 giugno 2012 11:38

Il problema è duplice: se da una parte si concede un’eccezione alle leggi vigenti per rispettare un credo religioso si crea un pericoloso precedente; viceversa, se si scavalca il diritto di esprimere liberamente la propria religione si entra pericolosamente nella sfera privata dell’individuo e anche in questo caso di crea un pericoloso precedente. 
Io credo che il compromesso sia stato buono e giusto: il burqa viene concesso, ma la donna deve identificarsi se è ciò che le viene richiesto per motivi di sicurezza, rispettando la sua dignità e la sua integrità e consentendole di rispettare la legge in tutta serenità, come a tutti.
Mi preoccupa di più la risposta dell’opinione pubblica, nella quale si annidano quei fanatici che amano strappare il velo per strada alle donne musulmane. In questi anni ogni concessione legittima alle minoranze viene vista come una violazione del diritto del cittadino "regolare" (la versione italiana del Wasp americano: bianco, cattolico, eterosessuale) ed è questo che crea il più pericoloso dei precedenti. 


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