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Eluana e io

Di Paolo Praolini (---.---.---.220) 7 febbraio 2009 15:25

Siamo inquilini di questo mondo pieno di squilibri e di forzature ed anche in questo caso di Eluana, il mondo della politica e della comunicazione hanno voluto strumentalizzare questa triste storia accanendosi su questo triste caso.
Di situazioni come questa ce ne sono migliaia in Italia, non ultimo è stato il celebratissimo caso Welby.
E’ umanamente impossibile discernere se sia giusto o meno interrompere la sopravvivenza forzosa di un essere umano inanimato e privo di ogni sensazione e attività intelletto/comunicativa.
Non vedo il perchè da un giorno all’altro qualcuno si sia messo in testa con urgenza mai espresse in precedenza di legiferare bloccando e modificando gli accadimenti intorno ad Eluana.
Il rischio è partorire una legislazione paragonabile ad un topolino, quando con argomenti di questa importanza che interessano la sensibilità umana, dovrebbero essere aperti dibattiti, confronti molto vasti, e discussioni parlamentari che portino a soluzioni ponderate, generando una regolamentazione che sappia accogliere il pensiero dei più, ed il rispetto dei soggetti coinvolti.
Purtroppo parlare dal di fuori, chi non vive personalmente queste realtà, riesce facilmente ad esprimere giudizi, generare sentenze. Ma la realtà difficile che per il malato rimane stabile per anni, per chi convive con essi si aggrava con il passare del tempo.
La nostra società non aiuta costoro che accompagnano per tutta la vita questi malati, solo sulle loro spalle si accentra il peso e la drammaticità di queste situazioni.
Mancano aiuti materiali, economici, strutture mediche, psicologiche e spirituali, medicinali, insomma un enorme sacrificio che non potrà mai nessuno ripagare, con la rinuncia ad una vita normale.
Poi per chi è credente nella propria religione c’è anche il supporto spirituale, che troppo spesso non compensa l’annullamento di una vita.



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