• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Benvenuti in Palestina: Israele "accoglie" gli attivisti, tra black-list e pestaggi

Di Enrico Emilitri (---.---.---.206) 19 aprile 2012 01:37
Enrico Emilitri

In ogni caso la conclusione è sempre la stessa: a torto o a ragione Israele non ci fa una bella figura, e in un momento in cui avrebbe, invece, bisogno di recuperare consensi, la migliore politica sarebbe quella di alsciar perdere tutto e mollare palestinesi, pacifisti e quant’altro (come si direbbe sempre in questi casi "Che si ammazizno tra loro se vogliono, ma la smettano di romperci i coglioni!". D’altronde, citando "Michael Collins", non hanno fatto così anche gli irlandesi? Una volta che gli inglesi se ne sono andati si sono sparati tra loro e lo stesos Collins ci ha rimesse le penne.) e pensare a risolvere i propri problemi interni, tra cui quello di un’economia che a conti fatti non riesce a decollare, tenendo conto che, al di fuori dei prodotti ortofrutticoli (hai presente i pompelmi JAFFA?) e, quando vengono commerciate, le armi, personalmente non ho mai trovato sul mercato un televisore, un computer, una vettura, vestiti, scarpe e accessori MADE IN ISRAEL, mentre, a parte il MADE IN ITALY, vedo spesso MADE IN CHINA, MADE IN JAPAN, MADE IN COREA, ecc., tanot che mi sono sempre domandato di che vivono realmente gli israeliani, visto che con tutti i soldi che da oltre un secolo vengono inviati in Israele questi dovrebbe essere perlomeno una delle prime economie dle mondo, e invece non so se è neppurein classifica!


Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox