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Israele: Günter Grass, da sgradevole a "sgradito"

Di (---.---.---.107) 12 aprile 2012 08:31

Non sono volutamente entrato nel testo che riporta critiche comprensibili (non ho detto "giuste" perché Israele non avendo firmato il Trattato di Non Proliferazione nucleare - così come India e Pakistan - non è soggetto a controlli internazionali al contrario dell’Iran che lo ha firmato). Chiedersi il perché di questa disparità di trattamento quindi non ha molto senso, alla luce dei trattati internazionali, anche se naturalmente sono comprensibili la frustrazione, l’irritazione eccetera.

Non ci sono entrato perché a quel punto avrei dovuto chiedere conto a Grass anche di alcune sue affermazioni del tutto sballate e violentemente antisraeliane; quando mai Israele ha minacciato di "cancellare il popolo iraniano" (il che presuppone un attacco nucleare sulle maggiori città) ? E come mai si sente di liquidare con tale sufficienza (fanfaronate) le minacce che l’Iran rivolge a Israele da anni ? Sono solo fanfaronate la violenza spietata che la repubblica islamica ha rivolto contro tutte le opposizioni ? E se sono capaci di massacrare così il loro popolo siamo sicuri che non sarebbero capaci di fare di peggio con dei nemici storici ? Se voi foste israeliani dormireste sonno tranquilli mentre in Iran lavorano (forse solo a fini pacifici) sull’energia nucleare ?

Ma non sono entrato nel merito perché mi premeva sottolineare di più l’altro aspetto per cui un uomo dal suo passato ritiene di poter dare lezioni di moralità proprio allo stato ebraico in cui vivono tuttora le vittime delle sue stesse scelte giovanili, in cui esistono tuttora i sopravvissuti di famiglie decimate dalle sue SS.

Se lui si è liberato intimamente del suo passato nazista avrebbe dovuto capire - essendo rinsavito - che non era opportuno un suo intervento. Se non se ne è liberato tanto più doveva stare zitto. Chiunque altro può criticare le politiche isareliane, come ho scritto, tranne che chi, come lui, ha fatto "quelle" scelte. Tutto qui.

Fabio DP


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