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Caso Schettino: l’oblio del perdono

Di paolo (---.---.---.27) 6 febbraio 2012 10:28

Cara articolista ,nessuna intenzione di offendere ,se lei si ritiene offesa mi dispiace ma non riesco a capire dove sia l’offesa , a meno che il dissentire su un blog di libera discussione sia di per se un’offesa .
Lei ci ha invitato ad essere tutti un po’ Schettino (almeno questo mi è sembrato il senso dell’articolo) ed io ho girato a lei l’invito con la speranza che non debba mai condurre un mezzo pubblico perché,in tal caso, è richiesto un senso di responsabilità assoluto . Capito Anna Rita ,assoluto ,perché ne va della vita delle persone .

Il paragone mediatico con l’omicidio Scazzi non c’entra nulla ,qui le responsabilità primarie sono evidenti e tutto l’intervento di xxx.246 è fuori luogo perché non è in discussione l’iter processuale ,che dovrà ovviamente fare il suo corso per definire le responsabilità circostanziali , ma la capacità di formarsi una libera opinione che non deve essere stigmatizzata , come ha fatto l’articolista , come "eco mediatico " o "guardare il dito invece della luna" , che non mi sembrano gli inviti al dialogo sereno che la medesima cerca.Qui di mediadipendenti e superficialotti ,e parlo anche per Geri, non ce ne stanno ,ci sono persone di comprovata capacità di discernimento che hanno una opinione diversa .Punto.

A xxx.246 voglio puntualizzare che se si passa a 150 Km/h con il semaforo rosso e si ammazza un pedone ,non c’è bisogno di attendere un processo per stabilire che quell’automobilista è un disgraziato , semmai il processo dovrà definirne la sanzione , purtroppo,quasi sempre in questo paese ,largamente al di sotto della giustizia proprio grazie al diffuso "perdonismo" e allo scarso senso di responsabilità personale di cui è intrisa nostra cultura . E’ attualità sotto gli occhi di tutti ,nostri politici in primis .

Saluto Anna Rita con la massima cordialità , cosi’ come tutti gli altri intervenuti e chiudo .


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