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Caso Schettino: l’oblio del perdono

Di (---.---.---.246) 6 febbraio 2012 04:46

@Geri

Credo che per spiegare perché il termine "reo confesso" sia offensivo per il quoziente intellettivo altrui non sia necessario darmi dell’ "anonimo che fa finta di non capire"

o sbaglio? Poi prosegue con:

"vigliaccheria a parte, per cui giustamente la stampa di tutto il mondo lo chiama "capitan codardo", Schettino e’ reo di aver abbandonato la sua nave di cui avrebbe dovuto mantenere il comando fino a che non fosse stata abbandonata da tutti i passeggeri e da tutto l’equipaggio."

Perché reo confesso va in contrasto con questa affermazione? Significa forse innocente?

 

"Non solo ha fatto questa vigliaccata, ma per giunta, invece di ammettere (=confessare) il suo reato, ci ha pure raccontato la panzana di essere caduto nella scialuppa. Quindi e’ reo, ma tutt’altro che confesso."

Mi risulta, per aver letto l’ordinanza del GIP e il relativo interrogatorio di garanzia, che di fatto Schettino abbia ammesso di aver pianificato la rotta scellerata, di aver fatto una leggerezza che ha portato all’urto del quale si assume la responsabilità piena, di non essere stato sulla nave mentre parte dei soccorsi erano in atto, ma su uno scoglio. Siamo ancora alla fase dell’interrogatorio di garanzia davanti ad un GIP, si suppone che le dinamiche corrette dell’incidente vengano fuori nel corso del processo, anche dall’esame della scatola nera, altrimenti che lo facciamo a fare questo processo? Per caso Schettino ha affermato di essere innocente? Se vuole Le linko entrambi i documenti, sono reperibili in rete, non ho problemi.

"La cosa era chiarissima e quindi la mia precisazione del tutto superflua. L’ho fatta lo stesso volendo prendere per sincera la sua domanda."

E’ talmente chiarissima che ci faranno su un processo, invece di condannarlo seduta stante come ha fatto la tv. C’è qualcuno che verrà pagato per accusare, altri per difendere, altri per analizzare le prove, altri per riempire scartoffie burocratiche, altri dovranno andare a testimoniare, poi ci saranno vari giudici che dovranno esprimersi e stabilire con più sentenze come sono andati i fatti e le colpe. Che si fa a fare tutto questo se è chiarissimo e superfluo? 

L’unica cosa chiarissima e superflua è che Schettino subirà di sicuro una condanna, perché ha ammesso le sue responsabilità, al di là del fatto che sono oggettive, ma il senso è che lui per primo non le ha fuggite. Quindi è tecnicamente un reo confesso.

Poi per il resto, La invito a leggere l’art. 27 della costituzione e chiedersi perché chi si macchia di un reato e si dichiara responsabile di esso sin dall’inizio si chiama indagato in fase indagine, imputato in fase processuale e solo al momento della sentenza viene definito colpevole o innocente. Questo anche se si è dichiarato responsabile dei fatti fin dal primo momento. E l’art. 27 le spiegherà perché non si può definire colpevole, come da lei fatto, un imputato prima che si arrivi a sentenza, perché colpevole è un termine che non significa cattivone o brutto cattivo nel nostro ordinamento, ma ben altro. 

Forse ragionando su certi cavilli linguistici che non sono miei ma dell’ordinamento italiano, capirà la differenza tra processi mediatici e giuridici, tra i capi di imputazione ipotizzati e l’accertamento degli stessi. Se lei vive in Italia, ma ovviamente in TVlandia sono passaggi inutili: se lo dice il tg uno è colpevole e fare processi è inutile, solo uno spreco di denaro. E se il tg (4) dice che qualcuno è innocente, anche in quel caso il processo è inutile, anzi un accanimento. E’ così che funziona. Si saltano le verifiche, si sa già tutto dall’inizio. I processi si svolgono solo perché i giudici sono una casta e guadagnano senza svolgere alcun servizio utile alla comunità, vero?


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