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La Francia rischia il taglio del rating da parte di S&P. E non è sola

Di (---.---.---.150) 13 gennaio 2012 22:00

Contro i paesi della eurozona, da parte della finanza, viene portata avanti una strategia "militare" di attacco, con obiettivi ben precisi, che nulla hanno a che vedere con le reali condizioni di salute economica dei paesi di volta in volta presi di mira. E’ questa la semplice verità che viene deliberatamente oscurata da politici e mass-media, per viltà e per non mettere allo scoperto le enormi responsabilità politiche di chi ha scientemente "abbattuto" le difese economiche del paese aprendo le porte alla speculazione finanziaria internzionale. Quali sono gli obiettivi finali di questa strategia di attacco? Basta guardare a ciò che sta facendo il banchiere Monti: "Liberalizzare" che poi in realtà significa eliminare le residue difese della economia, per poi lasciarla in balia delle scorribande della finanza internazionale, quella di Standard&Poors, per intendersi. In Francia i politici cominciano finalmente a dirlo a chiare lettere, in Italia si parla delle inutili e dannose "liberalizzazioni" di taxi, professioni e farmacie, per poi passare alla fase due che riguarderà i gioielli di famiglia, Eni, Finmeccanica e quant’altro che Monti, statene certi, sarà ben contento di piazzare sul mercato, a prezzi stracciati ovviamente, come fece il suo "illustre" predecessore Prodi, con l’Eni. Che Dio ricompensi come meritano tutti questi "salvatori della patria" e chi ha loro permesso di assumere la guida del paese. 


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