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Reggio: una città che si sveglia nella lotta alla ’ndrangheta

Di Rino (---.---.---.130) 21 gennaio 2009 16:47

sono pienamente d’accordo con Prince of Saint Brown...... i cittadini non possono rischiare in prima persona, se non sono adeguatamente protetti e fiancheggiati dallo stato. a Reggio l’amministrazione non ha dato alcun segno di lotta alla criminalità, anzi sembra quasi che voglia legalizzare le ingerenze mafiose nella vita comune. I Reggini, inoltre, sembrano ancora lontani da quel risveglio che tutti vorremmo; a conferma di questo basta solo dire che il sindaco di Reggio è tra i più amati d’Italia, nonostante nelle case della popolazione non ci sia acqua potabile o pulita (cosa degna dei più arretrati villaggi del Sudafrica). Forse la movida dei lidi e la realizzazione del tapis-roulant sono il fumo negli occhi che impedisce di vedere come realmente stanno le cose, ma anche il reggino medio ci mette del suo coprendosi gli occhi con le classiche "fette di salame". Le belle parole del vicesindaco rimangono tali (belle parole); se prima dell’affissione di questi manifesti non è stato fatto niente contro la ’ndrangheta, cosa ci fa pensare che adesso sia cambiato qualcosa, nei vertici dell’amministrazione?


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