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Lettera di un’italiana indignata

Di (---.---.---.26) 13 settembre 2011 14:46

L’astinenza dal voto io non la condivido. prima di essere un "italiana informata sui fatti", difatti, ero totalmente estranea alla politica (non sapevo manco i nomi di ministri, presidenti etc), e non andavo a votare, sulla base dell’assunto "tanto sono tutti ladri". poi però le leggi sulle nostre teste e soprattutto i nostri portafogli le fanno, e uno paga, davvero. Ora, è vero che nessuno dei parlamentari, nè i partiti, sta dimostrando proprio un’inversione di tendenza (lo ha dimostrato il voto unanime per l’aumento dei loro stipendi, tanto per dirne una), nè tantomeno un così elevato , brillante e reale carisma. Tuttavia nessuno ci vieta di metterci in politica (perchè devono sempre farlo gli altri? dove sta scritto), nè di informarsi per essere in grado di controllare e criticare l’attività dei nostri politici. e sfido chi dovesse decidere ad entrare in politica a non perdere l’anima. il lavoro che va fatto qui è dalle basi: chi di noi non ha mai cercato un modo per evitare la coda, o per fare degli esami del sangue senza pagare? la "scrocconeria", il delegare completamente, il non prendersi le responsabilità sono tutte italiane, e se le applichiamo nella nostra vita quotidiana, figurarsi agli alti livelli. come restarne indenni? cominciamo a combattere questo atteggiamento ogni giorno, in ogni piccola cosa. sul manifestare dissenso,invece, piacerebbe tanto anche a me non pagare le multe per divieto di sosta in massa (per fare un esempio), finchè i veri grandi evasori non saranno trattati come si deve.

chiara moretti

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