Mozione e missione >
Secondo la mozione della Lega le “azioni mirate” da svolgere in Libia devono essere “esclusivamente a difesa” di nostri velivoli o della popolazione civile da “azioni ostili, reali, concrete e attuali”. Devono inoltre essere attuate “in condizioni di assoluta sicurezza” per gli stessi civili e per i nostri operatori.
Un qualsiasi Comando militare dichiarerebbe tanto “irrealistico” quanto “inattuabile” un mandato vincolato alla “piena” osservanza e garanzia di siffatti prerequisiti operativi.
E’ di fatto impossibile escludere, a priori, la presenza di civili in aree presidiate da mezzi e postazioni militari.
Così come è assodato che sia i civili, sia i militari possono diventare vittime accidentali di “fuoco amico”.
Per giunta la mozione impegna il governo “a fissare un termine temporale certo” che segni la conclusione della missione in essere.
E’ da notare tuttavia che non viene mai citata la Nato e che non si fa alcun cenno alle “motivazioni” da addurre per “notificare”, alla Nato, il repentino ulteriore cambio di direzione.
Le missioni militari non sono il tema per un “gioco delle parti” da teatrino di Pantomima e Rimpiattino …