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Lettera aperta a Renata Polverini sull’imminente chiusura di 17 cliniche del gruppo Tosinvest

Di Emilia Urso Anfuso (---.---.---.75) 19 aprile 2011 17:21
Emilia Urso Anfuso

Conosco le normative, abbastanza da "rassicurarla" che la cartella clinica di mia madre è da me visionata ogni volta che lo ritengo necessario

Sono laureata in Psicologia, e per quel pò che può fare, so - credo - distinguere fra chi lavora, chi lavoricchia e chi prende solo i soldi a fine mese.

Seguo mia madre personalmente da anni, e le assicuro che solo in una occasione le è stato somministrato un farmaco, in via del tutto sperimentale che, non appena somministrato è stato rapidamente tolto su mia richiesta.

Per ciò che riguarda gli Angelucci: la mia professione di Giornalista di inchiesta (anche) fa si che io abbia informazioni abbastanza aggiornate, anche sugli Angelucci.

Ma in questo caso, la lettera è stata scritta allo scopo di sensibilizzare tutti, compresi i lavoratori.

Se poi vogliamo aprire un dibattito su tutto il resto, le dico che ho rifiutato due inchieste su Tosinvest. Il perchè? Le ripeto: a volte, è bene saper negoziare. Non ritengo di aver "incensato" gli Angelucci. Non sono quel tipo di Giornalista. Chi mi segue da anni lo sa bene.

Gli Angelucci non devono solo prendere soldi, ma devono darne molti. Compresi quei 40 milioni di euro assimilati con le provvidenze per l’editoria, illegalmente sottratte perchè si possono richiedere solo per una testata e non per ogni testata di cui si è proprietari...

Inoltre, la "rassicuro": ho avuto modo di spiegare a chi di dovere, fin dall’inizio di questa ennesima storia di mala sanità, amministrazione, impresa, economia, che tutto è stato fatto al solo scopo di giungere ad accordi. Di vario genere.

Se poi migliaia di persone non hanno dormito la notte per giorni e giorni, a quanto pare non fa parte dell’interesse di chi riesce a creare imperi economici, ed anche questa - purtroppo - non è una novità

Fin dal primo giorno, ho rassicurato impiegati e pazienti sul fatto che, ovviamente, nessuno avrebbe perso il posto di lavoro. Le cliniche, non si chiudono come le ville al mare alla fine della stagione. E non serviva essere giornalisti per capirlo: le strutture NON hanno mai inviato nessuna comunicazione SCRITTA in merito ai parenti dei pazienti.

La stessa rassicurazione, l’ho avuta intervistando alcuni personaggi del mondo Politico.

Se ha necessità di altri chiarimenti, sono sempre a disposizione

Cordialità

EAU


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