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Aspetti critici del sistema tributario italiano

Di paolo (---.---.---.67) 23 febbraio 2011 23:31

Uniformare la fiscalità dei lavoratori subordinati e quella degli autonomi è praticamente impossibile perchè i redditi sono prodotti in modo del tutto differenti . Il lavoratore autonomo , a differenza del dipendente (specialmente pubblico), ha l’obbligo della produttività , non ha un’orario di lavoro definito ,sostiene spese per la produzione del reddito ,è soggetto al rischio di impresa , non ha le tutele e le assistenze che vengono garantite ad un lavoratore subordinato .

L’introduzione degli studi di settore , per artigiani e commercianti, ha fortemente limitato la possibilità di nascondere redditi e ,anzi , in molti casi , ha creato situazioni paradossali per cui l’agenzia delle entrate pretende una congruità inesistente . L’introduzione della contribuzione pensionistica Inps viene imposta a prescindere dall’esistenza del reddito , in sostanza anche a reddito nullo deve essere corrisposta una contribuzione minima , corrispondente ad un reddito di riferimento (es.15.000 euro) .
A parità di contributi pensionistici pagati il commerciante non ha una liquidazione ( TFS del lavoratore dipendente ) e la sua pensione sarà circa la metà di quella del lavoratore dipendente . 
Un parrucchiere evade il fisco facendo pagare 40 euro una permanente e facendo uno scontrino per 15 euro , un medico ha gioco facile nel non fare alcuna ricevuta contando sullo stato di necessità dell’assistito , un ingegnere può fatturare al 50 % una consulenza ecc..... 

Non esiste un criterio fiscale generale in grado di evitare l’elusione e l’evasione fiscale .E guarda che ciò avviene in gran parte anche nel lavoro dipendente con somme fuori busta paga ,doppi lavori ecc..
L’unico modo è alzare le chiappe dagli uffici delle agenzie delle entrate e ,dopo avere incrociato i dati informatici , andare a controllare i tenori di vita .
Si scoprirebbero delle cose fantastiche . Basta guardarsi in giro , a fronte di poco più di 200.000 contribuenti che dichiarano oltre 75.000 euro l’anno , abbiamo una ricchezza diffusa assolutamente incompatibile . Circa il 90% dei contribuenti dichiarano meno di 35.000 euro , con oltre il 70% al di sotto dei 20.000 euro . Non so se i dati sono precisi e aggiornati ma l’ordine di grandezza è più o meno questo. 
Negli USA , il cittadino detrae tutto ,paga normalmente con la carta di credito ,lasciando una traccia informatica dei suoi movimenti. In Italia Silvio B. ,tanto per fare un esempio , ha fatto di tutto e di più per eliminare ogni tracciabilità , ha depenalizzato i falsi in bilancio , ha depenalizzato gli assegni a vuoto ecc.... . 

ciao



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