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La legge dei "Due pesi e due misure"

Di illupodeicieli (---.---.---.234) 26 febbraio 2011 13:07

Credo che ci sia da indignarsi e non solo per il caso in questione ma proprio per una questione di principio: anzitutto per le sproporzioni tra quanto si deve o dovrebbe pagare e quanto poi, con varie voci si deve effettivamente pagare. Seconda cosa è nel quanto si deve pagare di tasse, imposte, contributi eccetera: in sostanza siccome sei un ciabattino o calzolaio o hai deciso di riparare pc o di venderli o sei un rappresentante o un venditore...devi pagare, in ogni caso X euro. E se non li hai? Se non hai prodotto o venduto abbastanza? A loro non importa un tubo e via con tutte le armi che hanno e con quelle che avranno a disposizione (vedi la possibilità di effettuare controlli speciali e senza le autorizzazioni che, con la legge in precedenza in vigore, erano di competenza dei magistrati:ossia indagare sui c/c e i controlli a incrocio). Ho visto negozianti, un salumiere, cui hanno messo all’asta l’affettatrice e i banchi frigo: spiegami,Equitalia, da dove tirerà mai fuori i soldi per pagare: se anche venissero venduti questi beni e l’ente esattore non fosse soddisfatto, come sanno anche i bambini ... si continua il pignoramento indirizzato verso altri beni del debitore. Sarebbe il caso di spuntare le unghie a Equitalia, rinegoziare i debiti in essere, ristabilire quelle che sono le tasse e i relativi importi da pagare.Se come è logico si è scoperto che versare oltre 1.200 euro all’inps come contributi, anche se non si è ancora iniziato a lavorare e a produrre reddito, perchè conservare questa imposizione? E l’elenco sarebbe lungo. La tua notizia, la tua segnalazione, andrebbe in ogni caso fatta girare. Da dire che mi pare a Torino, si erano o si sono organizzati per combattere questo ente...maledetto.


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