LA PEGGIORE
DELLE GENIE CHE SI OFFENDE?
Tony
Bushby, l’autore de La Storia Criminale del Papato[1],
conclude la sua esposizione dicendo che:
“La moderna
asserzione, secondo cui i papi hanno promosso il risveglio intellettuale
dell’Europa costituisce un travisamento dei fatti particolarmente sfrontato. Il
mondo comincia a essere consapevole del fatto che il papato, invece di aver
guidato l’Europa lungo il cammino verso la civiltà, ha inaugurato, anche con i
suoi migliori rappresentanti, secoli di conflitto e degrado.
L’ufficio
papale è unico nella storia delle religioni, non solo per elevata quantità di
loschi individui che hanno occupato il soglio pontificio, ma per il sangue che
ha versato per difendere il proprio potere, la disonestà delle sue credenziali
e il documentato tradimento
dei propri ideali”[2].
[1] Tony
Bushby, “La Storia Criminale del Papato”, in Nexus New Times 2007, nn° 68-70.
Cfr.: http://portetemporali.splinder.com/tag/verit%C3%A0+negate
[2] Idem, n°
70, 53.
È
sufficiente che Papa Wojtyla, prima
che lo lasciassero tornare al
cospetto del suo dio, abbia chiesto scusa per le carneficine compiute
dall’Ekklesia? Il Vaticano è così reo confesso: massacri contro popolazioni
inermi, torture inenarrabili e roghi interminabili contro gli “infedeli”. La
legge degli uomini, la legge di un popolo civile, anzi dell’intera Terra,
imporrebbe, pertanto, un’immediata azione legale, un processo per stragi contro
l’umanità.Non a carico delle persone
fisiche, ovviamente, ma a carico dell’ideologia che l’ha animata. Perché questo
non avviene, dal momento che i capi ecclesiastici hanno ammesso la realtà
storica dei loro crimini? Essi furono i mandanti. Gli esecutori materiali erano
al loro servizio. Sono state computate in 200 milioni le vittime dell’Ekklesia
di Roma, come è ampiamente emerso dal presente saggio.
Perché
non si espleta una sorta di processo di Norimberga religioso? Oppure i preti
sono esonerati da qualsiasi dovere sociale: tasse, ordinamenti giudiziari,
comandamenti biblici, semplice moralità quotidiana…? Troppo comodo così! Immuni
da ogni legge, essi sono i veri detentori del potere temporale. Libera chiesa in uno stato tenuto
sotto scacco. Capovolgiamo,
perciò, il detto canonico e gridiamo in coro “In Ekklesia nulla salus”:
solo nella chiesa non c’è salvezza, poiché chi aderisce al Vaticano, aderisce
ad un’ideologia guerrafondaia che si è macchiata di stragi e malvagità d’ogni
genere.
Suonano perciò ancora
attualissimi, pertanto, i concetti che espresse il presidente del consiglio, il
cattolico Marco Minghetti alla camera dei deputati del giovane parlamento
italiano l’8 maggio 1873:
“La libertà che chiede la Chiesa Romana non è la libertà
come la intendiamo noi, cioè quella del diritto comune; è il suo contrario,
cioè il privilegio, l’indipendenza dalle leggi dello Stato, la dominazione
esclusiva sulla istruzione, sulla beneficenza, sugli atti civili. Questa
non è libertà, ma monopolio, come non sarebbe libertà, per l’opposto, il negar
alla Chiesa i diritti che deve avere ogni associazione[1]”. Noi chiediamo, come
svegliandoci da un incubo: Il nostro presidente del consiglio Berlusconi
sarebbe capace di pronunciare parole analoghe?
DA: LA RELIGIONE CHE UCCIDE
COME LA CHIESA DEVIA IL DESTINO DELL’UMANITÀ
(Nexus
Edizioni), giugno, 2010.
517 pagine, 130 immagini, €
25
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http://alessiodibenedetto.jimdo.com/novita-2010/
http://alessiodibenedetto.blogspot.com/2010/04/fuori-della-chiesa-non-ce-salvezza.html
http://alessiodibenedetto.jimdo.com...
[1]
Ernesto Rossi, Il Sillabo e dopo, Milano, Kaos Edizioni, 2000,
79.