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Internet come bene primario: e se non si arriva a fine mese?

Di Rocco Pellegrini (---.---.---.2) 4 dicembre 2008 22:17
Rocco Pellegrini

secondo il mio modesto parere Berlusconi, qualsiasi politico, per quanto importante egli sia, può fare quel che gli pare ma non fermerà Internet e la sua diffusione se le cose si guardano non nella cronaca ma nel medio e lungo periodo.
Faccio un esempio: Facebook ed il social netowrk.
Non è certo una novità per internauti però qui in Italia sta dilagando proprio in questi mesi. Le persone riscoprono il piccolo mondo ed i sei gradi di separazione senza saperlo perchè diventa moda e costume.
La stessa cosa avverrà anche per la banda larga perchè chiunque voglia seriamente pensare di sviluppare un qualsiasi territorio non può fare a meno di renderla disponibile a costi quanto più bassi possibili.
Quindi il male massimo che una pessima classe dirigente, come quella che oggi abbiamo in Italia, può fare è ritardare, non agevolare ma certamente non fermare perchè le cose vanno avanti in quanto "antropologicamente valide" ed il singolo non può realisticamente fermare il flusso delle cose.
E dunque mentre mi dispiaccio che, come dice l’articolo, Internet non è ancora vista in Italia come un bene primario e disponibile per tutti, penso che staremo, alla fine comunque, al passo con la storia.
D’altra parte anche la nostra Agoravox non è certo nata in Italia eppure è qui ed una bella comunità la sta utilizzando.
Eppur si muove, mi sembra la giusta considerazione finale.


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