• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

La mobilitazione continua: next stop la discussione della riforma Gelmini

Di Pere Duchesne (---.---.---.138) 17 dicembre 2010 09:44
Pere Duchesne

Che noia, che barba! E’ dal 68 che sento ripetere le stesse banalità, le stesse frasi fatte, la stessa disinformazione, la rivoluzione fatta dai piccoli borghesi, ai quali si aggiungono gli squadristi organizzati, rossi o nei che siano. E la scuola peggiora, gli studenti sono poco più che alfabeti (secondo Invalsi due terzi degli studenti universitari hanno difficoltà di connessioni logiche sui testi), ma guai a parlare di riforma, che sia fatta da Berlinguer o dalla Gelmini. L’importante è che nulla cambi, sia fatta la volontà dei baroni, il cui gioco è retto dagli studenti, consciamente o inconsciamente. Qualunque riforma è perfettibile, l’importante è iniziare a cambiare. E in quanto ai soldi mancanti, in che paese vivete? Non vedete la mancanza di lavoro, la precarietà? La Grecia non vi dice niente? O siamo ancora al salario “variabile indipendente dell’economia”? Tutti devono iniziare a tirare la cinghia, magari ad iniziare da quei baroni culturali (registi e compagnia bella) che guadagnano alte cifre con i contributi statali, diretti o indiretti; ad iniziare dai politici, di tutti gli schieramenti nessuno escluso, che intascano i milioni mancanti alle riforme sotto forma di emolumenti, rimborsi elettorali, rimborsi ai giornali, pensioni dopo 35 mesi. Quando i leader si arrampicano sui tetti a cercare facile popolarità, nessuno gli chede conto di queste cose. Situazioni come le attuali serviranno solo a creare altri piccoli leader (si fa per dire) alla Capanna, che vivranno bene per tutto il resto della vita a carico dello Stato. L’economia reale può andare a rotoli anche se tutti gli studenti d’Italia si mettono a gridare che non è vero.


Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox