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L’Urlo della beat-generation

Di tiziana attili (---.---.---.210) 4 settembre 2010 10:47
tiziana attili

Condivido perfettamente il contenuto del tuo commento, però non so rispondere alla domanda finale, forse in Italia non potremo mai arrivare alla potenza dirompente di un Urlo ,soprattutto per quel sostanziale conservatorismo politico e culturale che ci trasciniamo dietro da secoli,però a livello individuale è possibile cercare nuove strade che forse potranno diventare collettive. Uno dei pochi coraggiosi difensori della libertà di pensiero è già stato ucciso, mi riferisco a Pasolini e non mi sembra che attualmente esista qualcuno che abbia ereditato il suo rigore. Certo la situazione attuale è così deprimente da uccidere qualsiasi ottimismo. Neanche credo alle solite frasette del tipo "dopo aver toccato il fondo non si può che risalire" anche perchè il fondo potrebbe non esserci , esistono anche le sabbie mobili. Perchè questa melma che ci sta inghiottendo è dagli anni 80 che ce la trasciniamo appresso, cioè da ben 30 anni.In ogni caso però l’unica strada per uscirne è seguire le indicazioni antideologiche, senza farsi catturare da quell’altra palude altrettanto invischiante: il qualunquismo. Lo so che è difficile. Nutro però una fragile speranza nella nausea che prima o poi ci porterà ad esplodere. Gli effetti sono imprevedibili e io vorrei avere la palla di vetro alla Orwell (altro faro da non dimenticare). Ciao, spero di risentirti o meglio di rileggerti.


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