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Gli islandesi rifiutano di pagare il debito estero delle banche

Di Renzo Riva (---.---.---.62) 6 gennaio 2010 16:42
Renzo Riva

Ricordate quelli che parlavano delle scelte energetiche progressiste dell’Islanda al paragone dell’Italia?
Ora hanno qualcos’altro da dire?
Affangrillo a tutti loro.
Mandi,
Renzo Riva

Ecco cosa scrivevo nel febbraio 2009

Sull’idrogeno una campagna demagogica

È demagogica la campagna sulla nuova economia islandese ad idrogeno iniziata nell’anno 1999 e che avrebbe dovuto nel volgere di un decennio equipaggiare tutte le automobili ed anche le navi da pesca con motori elettrici azionati da fuel-cell alimentati ad idrogeno.

Ricordo pure che sul sito internet della Casa Bianca, durante il primo mandato Bush (2001-2004), imperversavano i programmi per l’utilizzo dell’idrogeno (che ricordo non essere un combustibile bensì un vettore d’energia di altra fonte) con promesse di investimenti fantastimiliardari nelle nuove tecnologie correlate sull’onda del "guru" mediatico Jeremy Rifkin.

Oggi l’Islanda è un paese in bancarotta al pari degli Usa e più nessuno ricorda i programmi sull’idrogeno.

È da notare che l’idrogeno si poteva sviluppare convenientemente solo col procedimento di termoelettrolisi e che può essere convenientemente ottenuto solo con l’energia termica ed elettrica di fonte nucleare.

Spero che la nuovo primo ministro islandese non venga ricordata solo per la sua dichiarata omosessualità bensì per aver messo ordine nella "pazzia" collettiva generatasi nel suo Paese nello scorso fine secolo.

Renzo Riva

Comitato italiano rilancio nucleare - Buja (Udine)





Il Gazzettino


Mercoledì 4 Febbraio 2009


il quotidiano del NordEst


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