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Missione Aspides. L’Italia in guerra contro gli Houthi. Cosa succederà ora?

Di Attilio Runello (---.---.---.153) 17 marzo 19:23

Purtroppo le situazioni in Ucraina e in Israele non sono facili da gestire. Le soluzioni proposte nell’articolo ( riconoscimento dello stato palestinese) ci renderebbero difficili i rapporti con Israele - come già sono difficili quelli con la Russia) e non fermerebbero l’operazione militare israeliana nella striscia. Non credo che a monte ci sia una strategia precisa da parte dell’Unione. Si prendomo le decisioni quando si presentano i problemi. Di solito li si prende insieme agli alleati. Nessuno è contento delle sanzioni alla Russia, del non prendere più il gas dalla Russia. Si è cercato per anni negli incontri di Minsk di trovare soluzioni diplomatiche Nessuno è contento dell’operazione militare di Israele a Gaza. Anche gli Stati Uniti hanno cercato di fare pressione sul governo israeliano per farli desistere. La situazione creatasi nel mar Rosso è una conseguenza da cui noi ancora una volta ne subiamo le conseguenze. La rotta di Suez avvantaggia molto i porti italiani. Se i mercantili circumnavigano l’Africa i porti italiani sono tagliati fuori. Negli ultimi venti anni le operazioni militari che ci hanno coinvolto sono tante Ma non abbiamo partecipato sempre attivamente a tutte Per esempio nella lotta all’Isis - della cui pericolosità ci siamo dimenticati - abbiamo avuto un ruolo di basso profilo. In Afghanistan la lotta a Bin Laden la hanno portata avanti gli americani. La sua sconfitta ha fatto cessare gli attacchi terroristici in Europa e in America. Ce li siamo dimenticati? Gli Houthi sono insorti contro il governo legittimo. Una alleanza araba li combatte da anni. E noi non volevamo vendere le armi ai paesi coinvolti in questo conflitto ( movimento 5 stelle).


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