Nelle ultime settimane ho letto due libri di Anna Politkovskaja: Disonore russo e Proibito parlare. Sono molto interessanti entrambi. Il primo testo ha la prefazione di Saviano, il secondo di Sofri. Quest’ultima introduzione mi ha colpito veramente tanto, la trovo sincera, sentita, addolorata...quella di Saviano, invece, è un po’ artefatta, poco sincera...sembra sempre che la priorità di Saviano sia quella di dare al lettore la migliore immagine di se.
L’atroce omicidio di Anna (come dice Sofri, chiamiamola con affetto per nome) è quasi in secondo piano.
Mi piacerebbe leggere gli scritti di Saviano prima della preziosa opera del suo correttore o come dice lui "arrangiatore".