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Dopo la manifestazione della Cgil - Democrazia Part time

Di Rocco Pellegrini (---.---.---.2) 6 aprile 2009 09:37

 "Io mi domando perché attorno a me non vedo gente incazzata! Io sono nero! Mi sembra di aver buttato nello scarico 40 anni di vita, di lotte, mestiere, speranze e voti. Quando sento la rabbia di Salvatore Borsellino mi rinfranco un po’. Ma è una magra (anche se dolce) consolazione."
 Vedo che ti dai la risposta da solo, tuttavia vorrei aggiungere qualche considerazione.
 Incazzarsi serve soltanto per decidere di muoversi altrimenti è una patologia mentale perchè altera la capacità di reagire in modo giusto e razionale. Il pugile che "si incazza" dopo aver preso un bel colpo in faccia, tranne casi particolari, ne prende altri di cazzotti e finisce, spesso, ko. Questo perchè poichè è incazzato agisce in modo istintivo, scomposto, sbagliato, non valuta le sue forze nè quelle dell’avversario.
 Non abbiamo bisogno di risposte emotive, di riempirci la bocca di iperboli ma di capire cosa ci ha portato, come sinistra intendo, ad essere così marginali nella società contemporanea.
 Siamo come i drogati che ogni tanto hanno bisogno di rinnovare la dose, nel nostro caso la manifestazione.
 Vetroni portò tanta gente in piazza ma perse, inesorabilmente, in tutte le elezioni cui ha partecipato tranne, mi sembra, ad una in Trentino.
 Epifani parla, come te d’altronte, di 2 milioni, 2 milioni e mezzo, ma i sondaggi dicono che il 75% degli italiani preferiscoo un sindacato che dialoga col governo piuttosto che fare manifestazioni.
 Una volta si diceva "piazze piene, urne vuote".
 La Cgil si sta infilando in un vicolo cieco ripronendo la cultura degli anni 70 dove siamo invecchiati a forza di fare manifestazioni, rassicuranti ma politicamente inutili se non dannose.
 Quando capiremo che abbiamo bisogno di dedicarci a cose concrete, a costruire piuttosto che a denunciare?
 Siamo diventati dei predicatori un pò fuori moda e continuiamo a ripetere, come una litania, cose che già abbiamo sperimentato senza risultati.
 Se "le parole cuocessero il riso" la sinistra, quella italiana massimalista da sempre in maggioranza, sarebbe al potere ma purtroppo ci vuole il fuoco sotto l’acqua per cuocere il riso e bisogna essere seri per raccogliere la legna o scavare per estrarre il gas necessario.
 


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