Mi spiace, ma su diversi punti devo contraddirla. Ho lavorato per un po’ di tempo con i colleghi cubani e più che umanesimo c’è semplicemente un semisfruttamento dei professionisti sanitari, costretti peraltro a versare al governo cubano la maggioranza dello stipendio versato a questi ultimi.
A questo poi aggiungiamo che molti di loro non hanno mai imparato la lingua italiana (più volte arrivavano richieste e consulenze digitali scritte in spagnolo... neanche la furbizia di usare un traduttore online), creando spesso problemi anche gravi ("clavicola" confusa con "caviglia"), ulteriore dispendio di tempo e risorse, nonché conseguente sovraffollamento sia del Pronto Soccorso che dei reparti che ricevevano le consulenze.
A questo aggiungiamo la direttiva del governo cubano che ha inviato a mo’ di promemoria alla Regione Calabria la Risoluzione 168/2010, che prevede severe restrizioni per quanto concerne i diritti umani con tanto di pene carcerarie fino a 8 mesi. Tanto per fare qualche esempio semplice, la suddetta legge prevede l’obbligo di informare il proprio superiore diretto delle relazioni di coppia con cittadini o stranieri, residenti o meno nel Paese di cooperazione e, se fosse il caso, dell’intenzione di sposarsi nel Paese di cooperazione. E non è neanche il più grave dei problemi: https://www.lacnews24.it/cronaca/vietato-innamorarsi-tutte-le-regole-che-il-governo-cubano-impone-ai-medici-in-missione-allestero-nyuxev94
Per carità, non è neanche una questione di colore politico, giacché proprio recentemente il governo Trump ha preso provvedimenti similari nei confronti dei lavoratori americani in Cina. Ma quantomeno dovrebbe far riflettere appunto perché qui si va ben oltre l’ideologia.
Forse sarebbe il caso di informarsi un po’ di più per quanto concerne i risvolti pratici e le ricadute sul territorio, prima di dare adito alle ideologie varie. La scienza è una questione molto più seria dell’ideologia di qualsiasi colore politico (ammesso che esistano ancora le differenze).
Forse sarò stato io sfortunato ad aver lavorato con i medici cubani più scarsi che abbia mai conosciuto, ma sinceramente — nella mia esperienza — mi son sentito sollevato dall’aver concluso quell’esperienza che in diversi anni di lavoro in Calabria si è rivelata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.