• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile


Commento di Gianni Morra

su Individuata forse la prima vera prigione di Moro, in un caso ricco di menzogne


Vedi tutti i commenti di questo articolo

Gianni Morra 15 maggio 18:29

Avevo già smontato deifnitivamente l´ipotesi Loyola (già formulata erroneamente dal D´Adamo peraltro diversi anni fa, quindi zatti non è neppure originale) 2 anni e mezzo fa se solo si dessero pena di cercarmi sul web e leggermi :

SUOR LAURA BATTE ZATTI

Domenicane di Santa Caterina da Siena : questo il nome dell´ordine, Beata Vergine del Rosario era il nome del loro convento a Massimi 114a. La loro economa/archivista Suor Laura mi ha risposto - in maniera devo dire, molto dettagliata ed esauriente. Eccovi dunque le mie domande prima, le sue risposte dopo :
" Gent.ma Suor Laura,...
Io come Le dicevo, sono uno storico indipendente. Non ho al momento un utilizzo concreto a portata di mano per le mie ricerche, quindi le sto conducendo privatamente.
L´oggetto del mio studio è un possibile collegamento, per ora del tutto ipotetico, tra la Loyola ed il caso Moro. Mi spiego con tutta sincerità, per ora sinteticamente, poi se Le interessa, con tutti i dettagli... Come Lei saprà, che la prigione di Aldo Moro (la prima e principale prigione) fosse in via Montalcini, è una comprovata menzogna concordata anni dopo il misfatto, tra governo e brigatisti per mettere tutto a tacere da parte del primo, ed ottenere sconti e benefici da parte dei secondi. Se vorrà, Gliene fornirò le prove certissime.
Aldo Moro fu prigioniero, per la maggior parte dei 55 giorni, vicino casa sua : cioè comunque a pochi minuti di macchina da via del Forte Trionfale 79 dove abitava. Lo si evince con chiarezza totale da diverse lettere dalla prigionia, anche qui se vuole, Le manderò analisi filologica assolutamente probante.
Il 16.3.78, dopo la strage ed il rapimento, 2 separati convogli di automezzi dei terroristi imboccano via Belli da via Trionfale, poi via Marcello Casale De Bustis e via Massimi, senza girare a sinistra per Massimi Vecchia, ma proseguendo diritto in direzione via Serranti. Il primo convoglio è un furgoncino bianco seguito da una 128 bianca, visti dal teste dottor Ernesto Focà a via De Bustis. Il secondo, pochi minuti dopo, sono 3 macchine, viste dalle testimoni oculari De Luca Anna in Angelini di via Gherzi 8 e Dordoni Iole. Purtroppo però, tutti e 3 i testimoni agli atti della prima commissione parlamentare d´inchiesta, perdono di vista le macchine subito dopo l´angolo con Massimi Vecchia, a causa del dosso e di un grande albero che allora c´era e oggi non più. La De Luca riesce solo a vedere che le 3 macchine non girano a sx per Massimi vecchia, ma vanno diritte.
Che cosa succede da quel punto in poi ? Dove viene scaricato e portato il prigioniero, ammesso che fosse nell´uno o l´altro convoglio ? Dopo l´angolo con Massimi Vecchia, proseguendo dritto, arriva il civico 114, poi il 116 della villa Rossini.
1 ottobre 1978, via Monte Nevoso 8 a Milano : blitz dei cc di Dalla Chiesa, salta quasi tutto il comitato esecutivo brigatista, e si perquisisce. Il verbale è agli atti.
Reperto 42 : una borsa di tela rossa con su scritto ´Loyola University Chicago` contenente un kit di pronto soccorso.
Che ci fanno le "brigate rosse" con una borsa di college dei gesuiti americani ? Dove mai l´hanno presa quella borsa ? A via Monte Nevoso si sa, furono portati molti documenti del sequestro Moro, compreso il Memoriale - vuoi vedere, mi sono chiesto in via del tutto ipotetica, che viene da Roma pure la borsa ?
Ecco sorella, ora comprenderà perché mi occorra sapere se Massimi 114a fosse vuoto od occupato da voi od altri durante i 55 giorni (16.3.78 - inizio maggio 78). Perché, ho ipotizzato, se era vuoto e voi eravate già via, e nell´interim di quel periodo, la Loyola non fosse ancora arrivata, allora qualche delinquente collegato al sequestro, potrebbe aver utilizzato i vostri ex-edifici abbandonati per tenerci Moro. O peggio : vista la borsa, forse qualche dipendente laico della Loyola, avrebbe potuto esser complice del sequestro Moro ed aver quindi regalato quella borsa col kit di primo soccorso a qualche terrorista.
Mi rendo perfettamente conto che si tratta di mere congetture, prive di alcun riscontro probatorio. Anche la borsa è solo indiziaria, per quanto assai curiosamente tale.
Da qui la mia necessità scientifica, di rivolgermi a Lei testimone e protagonista del passaggio di consegne Domenicane-Loyola come dettomi dal parroco di San Fulgenzio.
Questo è tutto. La ringrazio anticipatamente di cuore dell´aiuto che riterrà di darmi, e profitto per ricambiare i migliori auguri di Felice Anno Nuovo.
Cordiali saluti, Dott.... "
RISPOSTA DI SUOR LAURA :
" Gent.mo sig...,
la ringrazio delle informazioni che mi ha dato circa gli studi che sta compiendo sulla vicenda Moro.
Ho saputo che ha anche scritto alla nostra Priora Provinciale per avere risposte.
Come le avevo accennato nella mia del 30/12 non potevo darle dati precisi perché ero fuori Roma. Ora, dal mio ufficio con alcune note di archivio sono a poterle confermare quanto segue.
Faccio solo una premessa: il parroco di San Fulgenzio le ha dato una informazione non corretta, forse ha confuso le persone. Nel 1978 IO NON ERO A MONTEMARIO .... Altre suore si occupavano di questa casa, e , purtroppo, nessuna di quelle che erano presenti alle vicende da lei evocate (passaggio fra noi e la Loyola University) è ancora vivente. Si tratta di anziane sorelle che o sono morte o non sono più in grado di ricordare.
Comunque dalle note di archivio possiamo dare queste certezze.
Alla fine di maggio del 1965 nella casa dove ora si trova la Loyola University (corpo storico - NON le nuove costruzioni) si trasferisce la Curia generalizia della congregazione. L’altra casa (114/B) resta casa di noviziato, mentre il 114/A è sede della curia generalizia, casa di formazione per le giovani professe e casa di esercizi per la Congregazione.
Tale resta fino al capitolo generale del 1976 quando comincia una riflessione sull’uso di questo immobile.
Il 16 aprile 1978 la casa viene chiusa e la curia generalizia e il gruppo di formazione si trasferisce nella casa di noviziato in locali che erano stati ristrutturati allo scopo.
Dal 1 maggio 1978 nella casa entra la Loyola University, con un affitto che era già stato firmato nel mese di febbraio 1978.
Come vede non ci sono periodi vacanti: essendo i due immobili molto vicini quei 15 giorni sono serviti alle suore per finire il loro trasloco e all’Università per cominciare ad approntare i locali a suo uso.
L’affitto con il Centro universitario dura fino al luglio 2009, quando avviene la vendita e quindi il passaggio di proprietà del bene.
Quindi spero di aver risposto alle sue domande: non ci sono tempi in cui l’immobile rimase vuoto, nel senso che o c’erano le suore che stavano traslocando o c’era il Loyola che stava approntando i suoi locali. Inoltre all’inizio del viale c’è sempre stato un cancello a delimitare la proprietà. L’immobile non aveva allora le dimensioni attuali.
Non so darle altri particolari, proprio perché le sorelle che curarono da vicino questi passaggi non ci sono più.
Spero che tutto questo serva alla sua ricerca.
Se poi volesse contattare direttamente il centro universitario le do come referente la signora Vitale (sua mail...) La signora è stata per tanti anni vice direttrice al Centro universitario, per cui è a conoscenza della Storia del Loyola e dei suoi legami con la città di Roma e la Congregazione.
Cordiali saluti. sr Laura Restelli
Sede Legale-Economato Generale
Suore Domenicane di Santa Caterina da Siena
Via degli Artisti 17 - 00187 ROMA "
Questo è quanto.
ALETH
9.1.2023

Quindi : il cantiere presunto della Loyola è invenzione di sana pianta dello zatti. nessuna prigione di Moro colà, le macchine col prigioniero vanno dritto verso Serranti, tant´è che pochi secondi dopo la sbarra, la 132 spunta a Bitossi sotto gli occhi esterrefatti della Stocco.

ALETH

Vedi la discussione






Palmares