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Commento di Damiano Mazzotti

su Egitto, lo sgambetto italiano alla Francia di Macron


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Damiano Mazzotti Damiano Mazzotti 23 febbraio 2020 18:12

Sempre Wikipedia: Negli Stati Uniti, la malattia è stata osservata per la prima volta nella contea di Haskell, nel Kansas, nel gennaio 1918, spingendo il medico locale Loring Miner ad avvertire il l’U.S. Public Health Service. Il 4 marzo 1918, il cuoco della Albert Gitchell si ammalò a Fort Riley, una struttura militare americana che all’epoca stava addestrando truppe statunitensi destinate a combattere nella Grande Guerra, facendo si che egli divenisse la prima vittima registrata dell’influenza.[38][39] In pochi giorni, 522 uomini del campo riferivano di essere malati.[40] Entro l’11 marzo 1918, il virus aveva raggiunto il quartiere Queens di New York.[41] La mancata adozione di misure preventive tra marzo ed aprile fu poi, aspramente, criticata.[7]

Nell’agosto 1918, un ceppo più virulento apparve simultaneamente a Brest (in Francia), a Freetown (in Sierra Leone) e negli Stati Uniti a Boston. L’influenza spagnola si diffuse anche attraverso l’Irlanda, portata lì da soldati irlandesi di ritorno. Gli alleati della prima guerra mondiale vollero chiamarla "influenza spagnola", principalmente perché la pandemia ricevette maggiore attenzione da parte della stampa solo dopo che aveva raggiunto, nel novembre 1918, la Spagna; una nazione non coinvolta nel conflitto e in cui non vi era la censura di guerra.[42]


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