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Commento di Enzo Salvà

su Sardine: quando i movimenti spontanei rischiano di fiaccare l'energia del popolo


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Enzo Salvà Enzo Salvà 26 novembre 2019 17:41

Lasci perdere il “vi”, sono io che ho commentato l’articolo, sempre io singolarmente che ho fatto le pulci ad alcune Sue affermazioni. Per quanto riguarda la mia personale assunzione di responsabilità, non credo Lei possa esprimersi con contezza, tantomeno sulla mia cosciente esistenza. 

E per quanto riguarda le “persone che entrano in casa mia con cattive intenzioni”, immagino si riferisca a quei milioni di milioni di immigrati, neri, dei quali non si può dire a priori che abbiano cattive intenzioni ma se poi c’è chi strumentalizza e pasticcia con le leggi, allora sì che i rischi, che comunque ci sono e vanno affrontati, aumentano. Qui Lei è entrata in un campo minato e/o di becera propaganda. Se le interessa come la penso, a livello pratico: qui

Resta senza risposta la mia domanda: quali sarebbero le energie sprecate? O meglio: io sono un fortunato, faccio un lavoro a volte professionalmente impegnativo che prevede la conoscenza di trattati e regolamenti, giocoforza l’opinione è relegata agli ultimi posti. Ma l’opinione è conseguente, si forma in automatico: mi costa veramente poco “leggere un Manifesto” ed in attesa di giudizio basato sull’evoluzione del “banco” valutare i propositi iniziali. 

Le sembra che partiti e quarto potere, inclusi i social presidiati tanto dagli uni che dall’altro, tengano in debito conto e ci (a noi cittadini ignoranti) comunichino i dati per quello che sono prima di scatenare propaganda, dietrologia, complottismo ed affini? Qual’è il livello culturale che promuovono? (ovviamente non tutti, non generalizzo) 

vale anche per finanza e/o economia, di conseguenza per una parte importante della gestione politica: molti sono in grado di valutare, già più difficile trarne le conseguenze profonde, ancora di più affrontare il problema; le tesi e le teorie sono innumerevoli, spesso antitetiche, il mondo è diventato piccolo gli appetiti grandi. 

Se è solo per la “tecnica” forse sarebbe utile riassumere e ripetere all’infinito alcuni dati esemplificativi del bilancio dello Stato: nel 2018 vado a memoria:

Uscite:  870 miliardi

Entrate: 835 miliardi (da qui le clausole di salvaguardia miliardi 23 per IVA 2 a garanzia, 4? manovrina di luglio)

Evasione fiscale compreso lavoro nero: 130 miliardi

Debito pubblico: 2300 miliardi

Interessi annui sul debito: 65 miliardi.

(gli interessi sono quelli pagati su titoli emessi dai governi ante M5S-Lega. I gialloverdi ci lasciano in eredità un aumento calcolato in circa 10 miliardi, forse ridotti di un pochino per effetto delle dimissioni, che paradosso!). 

PIL: 1 ? 0,.. ?(non ricordo)

Sono dati di fatto già acquisiti, oggi si lavora a partire da questi e l’anno prima da quelli precedenti e così via, c’è spazio per distribuire colpe a destra e a manca, ma che c’azzecca col criticare gente che dice quanto ho riportato nel primo commento? Non c’azzecca! sa che c’è? le sardine (leggi qualche manifestazione di piazza) sono nate tardi (in questo ha ragione), qualcuno si rende finalmente conto del valore delle ricette di chi sta vincendo tutte le ultime elezioni e disapprova in piazza. Bene no? 

A proposito di NON ESSERE SCHIAVI DI NESSUNO, se si riferisce alla sola finanza, con il debito sopra riportato siamo già schiavi dei nostri creditori: non proprio come nell’antica Grecia o a Roma ma insomma, 

il saggio Benjamin Franklin diceva: “chi si indebita rinuncia alla sua libertà e si prepara a mille mortificazioni”, (mi permetto di fare notare che tra indebitamento ed investimento la differenza è sostanziale)

se le soluzioni meno disastrose prospettate da populisti/sovranisti sono le casalinghe ministro del M5S e i minibot della Lega 

devo farmi forza e continuare a pensare e fare quello che posso e riesco nella promozione di una politica con la P maiuscola. 

Un saluto

Es.


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