Memento !! >
Quando il
rapporto Debito/Pil viaggia sul 130% è a dir poco azzardato parlare di crescita
riavviata e sottacere quell’immane “macigno” che da vari anni grava sul futuro
del paese. E non occorre arrivare a ipotizzare delle furenti vampate da parte
della speculazione finanziaria.
SE il TASSO di interesse dei nostri Btp
pluriennali dovesse risalire ai valori di inizio 2014, prima del salutare
intervento della Bce (v. QE), da solo si fagociterebbe più del 60% delle
risorse aggiuntive di un PIL dato al +1,5%.
In tale caso resterebbe appena una
decina di miliardi per alimentare la crescita. Sempre che non siano da
fronteggiare subitanei “ammanchi” e/o imprevisti “accidenti”.
Per non parlare
di perdurante disoccupazione e di lavoro precario, di famiglie in povertà, di
senza tetto, di carenze strutturali, di dissesto idrogeologico, ecc.
Nella
sostanza.
Proprio da tale abnorme DEBITO dipendono quei “rischi involutivi”
paventati da UE e Bce. E per “continuare” nel percorso di crescita non possiamo
solo sperare nell’andamento sempre favorevole dell’economia globale.
VERO
terreno di confronto tra i futuri programmi elettorali saranno le misure,
niente affatto piacevoli, messe in campo per erodere in modo sostanziale
(ripeto sostanziale) siffatto “macigno” del nostro Debito.
Per contro. Meglio
diffidare di suadenti Riflessi e Riflessioni calibrate su …