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Commento di Persio Flacco

su Scontro PD Bankitalia: perché l'istituto di vigilanza tace?


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Persio Flacco 29 ottobre 2017 18:13

Ignazio Visco, a seguito della irrituale mozione parlamentare di sfiducia nei suoi confronti, ha parlato al telefono con Draghi e si è incontrato con Padoan, incassando il loro decisivo supporto, oltre a quello di vari altri leder politici di peso. Poi ha consegnato alla commissione bicamerale che indaga sulle Banche l’elenco dei documenti che metterà a disposizione dei commissari, per un totale di circa 4.200 pagine:
https://tinyurl.com/yca2x3f5
Chissà cosa contengono quelle carte, ma a quanto pare la sola promessa di fornirle alla Commissione (che comunque non avrà il tempo di produrre una relazione prima del rinnovo del Parlamento) ha avuto l’effetto di stemperare i toni e di spianare la strada al suo secondo mandato.
Dunque Matteo Renzi ha fallito il colpo? Pare di si, visto che Ignazio Visco è stato riconfermato con una procedura liscia come l’olio, senza intoppi e incertezze.
Circa la scelta di Matteo Renzi di lanciarsi nella azzardata, e fallimentare, incursione contro Visco si possono fare solo ipotesi.
La più probabile a mio avviso è la seguente.
Renzi aveva due bersagli da colpire: il primo era Gentiloni, che lui considera il suo segnaposto a Palazzo Chigi, per ricordargli di non affezionarsi troppo alla poltrona e di evitare di mettersi troppo in mostra; il secondo bersaglio era l’opinione pubblica, che ancora ha ben presenti le connessioni tra PD e banca MPS e tra Giglio Magico e Banca Etruria. 
Il buon Matteo, già in campagna elettorale, ha quindi ricordato a Gentiloni chi comanda il partito e provato a stornare l’attenzione dei futuri elettori dalle responsabilità del PD e della sua cerchia di fedelissimi nei due scandali bancari.
Forse contando sulla discrezione e sul "senso di responsabilità" di Visco (e forse promettendo a Visco qualche ruolo importante a compensazione) ha semplicemente provato a farne il capro espiatorio di una faccenda che ipoteca non poco il risultato delle prossime consultazioni.
Per farlo ha fatto un passo di lato, si è messo il berretto frigio da "populista" e tentato di prendere la guida delle masse inviperite contro il malaffare finanziario.
Non poteva andargli peggio, direi. Gentiloni è stato costretto a disubbidirgli dal coro di indignazione per l’attacco alla Banca D’Italia (che per la verità qualche censura l’avrebbe meritata) e la prossimità di PD e renziani con gli scandali è stata rinnovellata davanti alla pubblica opinione.
Ciliegina sulla torta: il povero Matteo è stato perfino costretto a augurare buon lavoro a Visco.


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