CAMUFFARE >
Il
premier RENZI, al pari dei suoi coadiutori-portavoce, mostra una spiccata
propensione ad interpretare la realtà tramite alcuni prefissati schemi di
comodo. Esemplificativo è il tema del referendum sulla Riforma Costituzionale.
Da un lato stigmatizza la presunta inconcludenza della “vecchia guardia” che
parla, parla, ma poi “dimentica di scrivere”.
Dall’altro AVVERTE i cittadini
che, come in passato, ci vorranno vari decenni per vedere un’altra revisione di
pari portata e che all’esito (positivo) del referendum è appesa la loro speranza
di poter “guardare avanti” con ritrovata fiducia.
Stando ai fatti.
Si dà il
caso che questa sia la 3^ (terza) proposta di modifica della Costituzione (Parte
II) degli ultimi 15 anni e la seconda diretta al superamento del bicameralismo
paritario.
Delle 2 precedenti, quella promossa dal premier D’Alema fu
confermata (referendum ottobre 2001) dal 64% dei votanti, mentre quella del
premier Berlusconi fu respinta (giugno 2006) con il 61% di NO.
Di più.
Nell’appellarsi
alla volontà popolare lo stesso Renzi dimentica (?) che per l’approvazione di questa
Sua proposta di “revisione” si è avvalso della maggioranza assoluta (340) dei
seggi della Camera quale frutto del “premio” ereditato dalla Legge 270/2005 meglio
nota come "Porcellum".
Postilla.
L’esperienza passata testimonia che se e quanto
vale un “cambiamento” Istituzionale dipenderà dalle concrete modalità di
funzionamento degli Organismi da istituire, nonché da una serie di
provvedimenti legislativi tutti ancora da concepire.
Ossia.
E’ PIU’ che chiedere
di investire su un palazzo a malapena sbozzato. Visto che dare per acquisiti certi
“mirabili” effetti è soltanto un modo di camuffare la realtà delle cose.
La
storia insegna che la Febbre del Tribuno non conosce limiti, remore …