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Commento di

su Regionali: destra renziana, destra fascioleghista, sinistra di lotta


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30 novembre 2014 18:42

Riavvolgere >


Nell’ultimo triennio, dopo l’apripista SB e le varianti BG, MR e MS, l’identikit del leader politico ricalca sempre più il modello di un abile interprete di ogni forma comunicativa di facile presa. Un dispensiere munifico di luoghi comuni e frasi fatte, di bersagli liberatori e traguardi futuribili, di slogan sanguigni e battute salaci.

Al centro una realtà del paese descritta in modo parzializzato e “piegata” ad intercettare le più comuni attese delle diverse categorie di cittadini.

In pratica, è la retorica “emozionale” a prevalere sulla sostanza dei contenuti.


Effetto.

Mentre le fazioni sostenitrici si fronteggiano a suon di percentuali, il partito del non voto sta diventando maggioritario. Siamo alla fiction di una democrazia “azzoppata”.


Una è la via d’uscita.

Tornare a far riemergere il vero “uomo politico”.

Quello che, dotato di competenza e lungimiranza, somma alla capacità d’innovazione un sano realismo. Sa guardare al futuro senza rinnegare il passato e/o manipolare il presente. Non parla del dove andare senza spiegare chi, quando e come. Al fascino delle parole accattivanti antepone l’evidenza degli atti e dei risultati.


Non sarà uno show man, ma potremo contare su una guida più affidabile.

Il tempo non cancella le Voci dentro l’Eclissi esempio di coerenza, impegno …


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