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Commento di

su Mi chiamo Ribelle. Di cognome Moderato


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26 settembre 2014 07:58


Per prima cosa non sono Caro, non la conosco e non mi interessa conoscerla. Secondo, io mi firmo con nome e cognome, mi piacerebbe che anche i politologi da poltrona non si nascondessero dietro a pseudonimi, quando avrò di fonte una persona vera mostrerò il dovuto rispetto e smetterò con il sarcasmo.

Lei pone delle questioni lecite, ma sono curioso di sapere quale era la sua posizione 4 anni fa, quando c’erano delle alternative concrete e non rischiose, e quando non esisteva Nusra e Isis. Era con il ribelle o era con Assad? Ma soprattutto era con la società civile, ha mai ascoltato quello che diceva?

Lei parla al ribelle moderato come se a un naufrago in mezzo al mare chiedesse, ma ce la fai ad arrivare a riva? è evidente che la risposta è no! Forse il naufrago ha bisogno di qualcuno che lo traghetti.

Quante rivoluzioni popolari hanno trionfato senza un aiuto esterno?

Senza gli americani avrebbero vinto i partigiani? Non lo so...

Come se Assad fosse resistito da solo... Nel 2012 la caduta del regime sembrava imminente nonostante l’incredibile supporto russo, i ribelli avevano accerchiato Damasco. Sono direttamente intervenute le milizie di Hezbollah e i generali iraniani a resuscitare Bashar.

 

Vedo che a lei importa molto della popolazione siriana, quando si chiede "cosa ne sarebbe dei 7 milioni delle minoranze". Ma non le importa evidentemente di quella parte che muore sotto i bombardamenti del regime o è stata sfollata dalla propria casa: 6.5 milioni dentro il paese e 2.5 fuori, metà della popolazione.

Le domande che pone è vero sono semplici, o Isis o Assad, chi è meglio? Mi pare siano frutto però di chi in quella poltrona da politologo ha dormito per 4 anni. Ripeto, 4 anni fa senza Isis e Nusra, lei sosteneva Assad?

Se la risposta è affermativa, si risparmi la retorica, che peraltro è in linea con la filastrocca di regime "o noi o il fondamentalismo", esattamente quello che i sui shebbiha (non i soldati dell’esercito) scrivevano sui muri: O Bashar o il caos!

 

A lei signor politologo senza nome che mi scrive a proposito dell’Isis con sarcasmo "Se lo immagina? Lei no ma io si", oppure "sono domande semplici...alle quali i veri siriani sapranno rispondere", sappia che i tagliagole di cui parla li ho visti più vicino di quanto immagina, ad agosto in Iraq li avevo a 10 km mentre attaccavano i poveri Yezidi che ho visto scappare in massa. E sappia anche che i miei parenti, sono sciiti siriani, alcuni arrestati da Assad (mentre il politologo dormiva) e che rischiano ora la vita per l’avanzata dell’Isis (quando il politologo si è svegliato). Se lei ha dormito sulla poltrona x 4 anni, allora continui a farlo e si risparmi domande retoriche nascosto dietro ad uno pseudonimo. Per la filastrocca “o il regime o l’Isis” ci basta Assad, di cui peraltro conosciamo anche il nome. A. Savioli


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