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Commento di mauro bonaccorso

su Disastro e omicidio colposo. Gli edifici pubblici moderni sono stati i primi a crollare


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mauro bonaccorso 7 aprile 2009 21:06
 
Anche se le “Autorità” si ostinano a sminuire l’accaduto o ciò che ancora potrà accadere (speriamo di no), è evidente l’imbarazzo, seppur nascosto da una presuntuosa sicurezza, che traspare dalle parole delle maggiori figure istituzionali presenti sul luogo del disastro, si promettono interventi immediati di ricostruzione, quando ancora si stenta a coordinare la massa di interventi di soccorso, si rifiuta il soccorso dall’estero quando si sa che l’immediatezza di squadre specializzate può determinare la salvezza di alcuni sfortunati che potrebbero trovarsi vivi sotto le macerie.
Non avevamo dubbi sull’improvvisazione di “figure istituzionali” che tutto potrebbero fare tranne che rappresentarci ad alti livelli.
Siamo nel marasma totale di un territorio particolarmente vulnerabile e si promettono autorizzazioni per l’incremento di edifici di cui non si sa neanche se siano in grado di resistere ad eventi sismici nelle condizioni attuali. Si ribadisce l’importanza di opere faraoniche come il ponte sullo stretto quando la necessità di mettere in sicurezza gli edifici esistenti, soprattutto quelli in muratura portante e quelli in calcestruzzo armato non a norma antisismica, dovrebbe essere prioritaria. Stiamo pure tranquilli, passerà anche questa onda emotiva, gli sfortunati terremotati piangeranno i loro morti, altri saranno costretti a vivere lontano dal loro ambiente naturale, riceveranno l’elemosina dello stato, mentre gli sciacalli (soprattutto quelli in doppiopetto) si fregano già le mani, pensando alla spartizione dei finanziamenti post terremoto e quindi ritornerà tutto come prima.
E il presenzialista, che appare in tutti gli schermi, a tutte le ore, avrà ottenuto una ulteriore dose di incremento di consenso fra tutti quelli che non sanno che forse i terremoti non si possono prevedere con certezza, ma le conseguenze disastrose si possono evitare, se solo si mettessero in pratica tutti gli strumenti adeguati al caso, a partire dal controllo delle reali condizioni di qualità dei manufatti, soprattutto quelli pubblici, dove ormai sappiamo tutti , loschi figuri hanno speculato, risparmiando a danno della qualità strutturale.
E’ l’ora di pretendere il rispetto di un patto sociale ormai chiuso nel cassetto dell’oblio o questo paese rischierà di involvere ulteriormente.
Un ricordo alle vittime scomparse ed un augurio a tutti gli onesti che in questo momento soffrono per l’ingordigia di quelli che hanno speculato sulla loro pelle.
Mauro 
 

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