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Commento di

su 5 dubbi sull'accordo Electrolux


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20 maggio 2014 22:58


Accordo Electrolux:
 aumento dei ritmi sulle linee = aumento danni alla salute.
 Condivido l’articolo e vorrei fornire un contributo, anche di tipo tecnico-scientifico,per supportarei problemi affrontati.
Nell’accordo l’Electrolux , sotto la minaccia di delocalizzazione e licenziamenti, è riuscita ad ottenere una riduzione del costo del lavoro prevalentemente con l’associazione di due fattori complementari: l’aumento della produttività e l’utilizzo degli ammortizzatori sociali.
La riduzione del costo del lavoro, di 3€/ora, è stata ottenuta con le seguenti modalità:
A.Ammortizzatori sociali: riduzione costi di 1,20€ con la decontribuzione dei contratti di solidarietà 
B. "Efficientamento": riduzione costi di 1,80€ prevalentemente l’aumento del numero di "pezzi"/ora da produrre di circa il 10-15%; in sostanza nelle 6 ore di lavoro previste dai cosiddetti "contratti solidarietà", i lavoratori devono produrre circa gli stessi pezzi previsti in un turno 8 ore.
Nel corso della trattativa i responsabili aziendali hanno dichiarato che le misure previste sotto la voce "Efficientamento" non avranno effetti sulla salute di lavoratrici e lavoratori; 
questo è semplicemente impossibile e non ha alcun fondamento tecnico-scientifico.
Cerco di spiegare perché.
I fattori di rischio primari delle patologie muscolo-scheletriche agli arti superiori sono quattro: la frequenza di azioni/minuto; la forza applicata, l’assunzione di posture a rischio ( con le mani, polso, gomito e spalla ), la carenza di tempo di recupero ( le pause).
- L’aumento del numero di "pezzi/turno" da produrre, senza variazione del numero di persone sulle linee di montaggio, provoca un aumento della velocità e del numero di operazioni-azioni che il singolo lavoratore/ trice deve effettuare nel tempo di ciclo e, di conseguenza, l’aumento del fattore di rischio primario delle patologie alle articolazioni delle braccia (la frequenza di azioni al minuto).
I tecnici aziendali potrebbero affermare che , nonostante "l’efficientamento", si può evitare l’aumento dell’indice di rischio se si adottano delle misure ergonomiche per ridurre i fattori di rischio " forza applicata" e " postura" degli arti superiori.
Questo è praticamente quasi impossibile per due motivi: 
1. Le eventuali modifiche ergonomiche sulla struttura delle postazioni di lavoro non riescono quasi mai a compensare l’aumento dei fattori di rischio "freq az/min e carenza di tempo di recupero".A questo dato si aggiunge il fatto che sulle linee di montaggio il fattore di rischio prevalente, a livello di "postura", è il mantenimento delle mani in "presa pinch" ( dovuto alla manipolazione di oggetti di piccole dimensioni); fattore di rischio che non è possibile ridurre con le modifiche ergonomiche sulla struttura delle postazioni di lavoro.
2. Il numero elevato di lavoratrici/tori Electrolux con problemi a livello muscolo-scheletrico, testimonia il fatto che gli indici di rischio sulle postazioni di lavoro sono già elevati; l’attuazione delle misure previste dal cosiddetto "efficientamento", quindi, provocherebbe, a livello della salute, il peggioramento ulteriore di una situazione già critica.
Sulla base di questi elementi si può affermare che le cosiddette misure di "efficientamento", poiché provocano un aumento dell’usura psico-fisica dei lavoratori, non sono aspetti che possono essere "contrattati" in un Accordo perché sono in contrasto con la legislazione in materia di salute e sicurezza del lavoro.
Ma l’aspetto più paradossale è il fatto che un Accordo, che contiene misure dannose per la salute dei lavoratori, sia stato firmato anche dalle Istituzioni ( governo e regioni ); in sintesi il governo concede all’Electrolux ingenti risorse finanziarie ( con i contratti di solidarietà ), ma non si preoccupa di verificare se l’azienda tutela la salute dei lavoratori.
Francesco Tuccino
EurErg ( ergonomo europeo, certificato SIE-CREE)
 



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