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Commento di

su Tumori e alimentazione. Errare è umano, perseverare è da Iena


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14 maggio 2014 00:31

Per ---.---.---.107:
Ah, quindi per capire che l’alimentazione non cura basta andare a guardarsi le definizioni di cibo e cura su un dizionario? Sarebbe questa la sua spiegazione scientifica? Ma è serio?

Si e non ha nulla a che fare con la scienza, perché neanche il suo quesito ha a che fare con la scienza a meno non di non voler considerare scientifica la differenza tra un gelato e un cacciavite che è talmente evidente da non necessitare indagini. Sono serio e assolutamente razionale, perché è il solo modo di rispondere ai suoi sofismi. Le differenze tra un farmaco e un alimento ci sono e sono talmente banali da far sì che i due termini indichino cose diverse. Se poi lei ha intenzione di nutrirsi di soli antibiotici faccia sapere come è andata.

E chi l’ha detto che un farmaco e un alimento siano analoghi? E’ ovvio che siano diversi, non so dove lei abbia letto che io abbia detto questa cosa.

E allora perché chiede se un alimento cura? Un alimento alimenta, per definizione. Non è chiara la differenza? Sono sicuramente entrambi composti di comprovata utilità e meccanismo di azione chimico ma hanno scopi diversi a livello metabolico. Non sono succedanei, non si può vivere di soli farmaci e non bastano gli alimenti per evitare le malattie, perché chi muore di malanni non è necessariamente denutrito. E’ così banale.

"L’onere della prova è in cui afferma che un alimento possa curare"
Innanzitutto, come già ho detto più e più volte ormai, l’onere della prova spetta a chi fa un’affermazione, quindi non a me che ho semplicemente posto un quesito. L’onere della prova spetta a chi afferma "L’alimentazione non può curare", che è appunto un’affermazione.

Ok, allora le devo dimostrare che con un gelato non posso avvitare un bullone, è questo che chiede? Vuole una dimostrazione banale? Assuma antipiretici per un mese, solo esclusivamente antipiretici, magari dopo un paio di giorni avvertirà qualche fastidio. E analogamente, provi a modificare l’alimentazione ad un malato di ebola, le lascio campo libero qualsiasi cosa senta di somministrare a livello di nutrimento, vediamo che succede. 

Anche io credevo che con gli alimenti si guarisse, ma avevo 5 anni e mi riferivo alle caramelle che sicuramente preferivo a certi orrendi sciroppi. Per fortuna i miei genitori non mi hanno mai preso molto sul serio.


Ho chiesto più e più volte di motivare questa affermazione, di fornirmi dei perchè, ma invece di ottenere delle risposte ho ricevuto solo giri di parole e link non pertinenti.

Il suo quesito è pura retorica, perché chi conosce un minimo il metodo scientifico sa che bisogna definire il sistema che si analizza. La sua richiesta, così indeterminata, non è analizzabile, sta facendo pura filosofia. Per quale alimento chiede notizie? A quale malanno vuole fare riferimento? Se non specifica questi dati, non le si può rispondere, se ne rende conto? Se vuole sapere se con le pappardelle all’uovo si guarisce dalla leucemia, allora il discorso - pur assurdo - può anche aver senso perché basta fare una sperimentazione in tal senso per smentire i suoi dubbi. Ma se parla genericamente di alimentazione e genericamente di malanni, la sua domanda è semplicemente irricevibile perché mal posta.

Eppure siete così assolutamente certi nel fare questa affermazione, al punto di indignarvi, di stracciarvi le vesti, di fare sit in di protesta, di mobilitarvi in massa... come se aveste sentito la più grossa bestemmia mai proferita dall’uomo... mi pare decisamente ridicolo che poi, quando vi si chiede il perchè di tutto questo, non sappiate rispondere.

Perché il suo quesito è mal posto, le ho spiegato su il perché.

"lo scopo dell’alimentazione è alimentare. Banalmente."
Oh, Cristo... quindi secondo lei non c’è relazione tra ciò che si mangia, lo stato di salute, l’insorgenza di patologie, e la guarigione da queste? Le chiedo di nuovo: ma è serio?

Insorgenza di patologie è diverso da guarigione. Se funzionasse come lei suppone, non si spiegherebbero malanni diversi in soggetti che seguono la stessa dieta.

Nessun problema, infatti: basti pensare al fatto che ogni alimento ha delle proprietà, spero che sappia cosa significa questa parola, e non è semplicemente (banalmente, direbbe lei) un qualcosa di inerte da masticare e ingoiare per "alimentare". 

E anche qui gioca con l’indeterminazione affermando cose così banali da essere superflue. Di quali molecole parla? In quale linea metabolica ne suppone l’effetto, a che livello? Quando si parla di farmaci si arriva a questi dettagli, che ovviamente lei trascura perché altrimenti il suo ragionamento perde immediatamente di consistenza.

Mi sa dire la formula chimica del cibo? Non quella bruta, non mi interessa la composizione in termine di nutrienti, ma proprio l’analisi della reattività della molecola "cibo", che a sentirla non è un inerte che si ingoia. Sarei interessato ai dati cinetici e ai meccanismi di reazione che prevede per questa nota molecola "cibo", perfettamente caratterizzata a sentirla, che ingurgitiamo. Ovviamente se questi dati non sono noti, si renderà conto che la sua domanda non ha alcun senso.

O basterebbe pensare al fatto che ci sono cibi consigliati per determinate patologie, ad esempio i problemi cardiovascolari, in quanto hanno un’azione positiva sulla patologia. E, per contro, ci sono cibi sconsigliati, in quanto hanno un’azione dannosa. 

Già, ma lei parla di alimenti consigliati o sconsigliati, non di curativi, se ne rende conto? Riformulo la domanda: ho una patologia reumatica, che devo mangiare per curarla con certezza di guarigione al 100% senza assunzione di farmaci? E guardi che le sto facilitando la risposta, perché almeno ho definito una classe di patologie, a differenza dell’indeterminatezza della questione da lei posta.

O pensare ad esempio che un alimento può avere proprietà antiossidanti o anti-infiammatorie, ed essere quindi indicato per ovviare a dei problemi di salute. 

Si, ma basta a curare?

O ancora, al fatto che vari alimenti hanno proprietà antitumorali, in quanto contengono sostanze che contrastano la crescita tumorale e ne promuovono il suicidio cellulare (altrimenti detto "apoptosi"). A me non pare poco, anzi.

A me si, perché che un alimento abbia proprietà antitumorali non significa che sia in grado di far guarire un ammalato di tumore. Poi non capisce il perché delle reazioni alle sue tesi.

Ma a leggere cosa scrive lei, lo scopo dell’alimentazione sarebbe solo quello di alimentare... manco il nostro organismo fosse un inceneritore. 

E così ha dimostrato che non sa neanche cosa sia un inceneritore. Non ha mica bisogno di essere alimentato, mica muore. Siamo noi a volerlo alimentare per smaltire rifiuti.

Tanto poi, se casomai insorgessero delle patologie, la soluzione sarebbe quella di assumere farmaci, immagino, dato che l’alimentazione non ha alcun ruolo curativo ma serve solo ad "alimentare".

Si, in genere funziona così.


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