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Commento di

su Da dove vengono gli umori secessionisti del Veneto


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5 aprile 2014 15:18

Egregio dottor Giannuli condivido la sua analisi, penso che lei abbia centrato la questione di fondo che avvelena la politica italiana sin dalla nascita dello Stato unitario: l’antipolitica. Questa nasce, come si sa, dalla esclusione di masse sterminate di contadini e proletari dal processo unitario e dall’avvento del liberalismo. Decisivo fu il ruolo deleterio della chiesa cattolica e la protervia di una piccola borghesia rapace, il cui primo tradimento fu il negare la riforma agraria ai contadini siciliani che - unici - si erano battuti in massa (costituivano la maggioranza dell’esercito garibaldini nella battaglia del Volturno) per lo Stato unitario. L’estraneità delle masse popolari al proprio Stato ha la sua origine qui e si protrarrà fino ai nostri giorni, adeguandosi alle mutate condizioni.

Giolitti non riuscirà a eliminare l’estraneità dei cittadini italiani al loro Stato con il quasi suffragio elettorale universale, Mussolini non lo supererà con la retorica nazionalistica, la DC (e in buona misura anche il PCI) con il clientelismo sfrenato (fatto per singoli, per categorie sociali e per aree territoriali). L’antipolitica è stata la carta in più del fascismo, di Berlusconi e Lega, e oggi di Grillo/Casaleggio.

L’analisi che lei conduce sul Veneto può essere riportata pari pari per l’Italia meridionale peninsulare e ancora più aggravata per la Sicilia. Quest’ultima è un tale groviglio di problemi che scoppierà al primo cenno di porre un freno allo sperpero del denaro pubblico che li viene operato, non nel senso di riorientare la spesa verso settori produttivi - come sta tentando l’attuale presidente - ma di drastica riduzione delle erogazioni statali.

Riconciliare i cittadini italiani con il proprio Stato dovrebbe essere a mio avviso il centro di ogni iniziativa politica. Questo comporta una sorta di mini rivoluzione che elimini corruzione, clientelismo, mafie e massonerie occulte, oltre a una riorganizzazione della pubblica amministrazione che restituisca ai cittadini i propri diritti costituzionali.

Le scorciatoie alla Grillo sulla democrazia diretta sono una buffonata che non serve a nulla.

Ne servono concessioni sul piano dell’autonomia. Le regioni a statuto speciale ne hanno parecchia di autonomia, ma a che è servita???


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