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Commento di

su L'Europa del Sacripante Grillo e la Repubblica Veneta


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1 aprile 2014 12:50

Poi mi parli del fatto che Bersani aveva alluso alla possibilità di appoggiare un governo targato 5 stelle. Bersani ne ha dette diverse, sì. Ma un conto è il dire e un altro è il fare, specialmente quando non è lui che decide, ma Napolitano. Il quale Napolitano ha sempre visto come fumo negli occhi i grillini, e pure lui fa una distinzione fra il dire e il fare. Aveva detto che non avrebbe fatto un secondo mandato. Aveva detto "prima tocca al PD, poi al PDL, e solo dopo ai grillini". Difatti, prima c’è stato Bersani. Poi c’è stato Letta. Poi c’è stato Renzi. Per Napolitano tocca sempre al PD. Ma non solo: il passaggio da Letta a Renzi è avvenuto in totale contrasto con la Costituzione: non c’è stata una sfiducia delle camere, Letta è stato sfiduciato dal segretario di un’associazione privata e ha preso l’incarico direttamente senza passare dal via. Con un presidente della repubblica di tal fatta, io non mi sarei limitato a proporre di tornare da Napolitano, avrei detto chiaro e tondo che il mio candidato alla presidenza del consiglio era Casaleggio! Ah ah ah!

Riguardo all’allearsi col PDL e isolare i grillini, dove dici che avrebbe dovuto farlo Bersani e invece lo hanno fatto fuori. Vediamo. Il PD NON vuole allearsi coi grillini, Bersani invece sì. Lo fanno fuori. Oppure: il PD VUOLE allearsi coi grillini; Bersani ci prova ma non riesce, allora lo fanno fuori E POI SI ALLEANO con il PDL. Oppure: il PD VUOLE allearsi con i grillini, Bersani NO e fa solo finta. Lo fanno fuori. Oppure: il PD NON vuole allearsi coi grillini e Bersani fa solo finta, ma il PD crede che facesse sul serio. Lo fanno fuori. Non riesco a continuare perché mi scappa da ridere.

Forse non ti ricordi le parole di fuoco tra Bersani e Grillo prima delle elezioni. Per Bersani Grillo era un populista fascista. E in quel momento Bersani ERA il PD. In quel momento Bersani era convinto di smacchiare il giaguaro. In quel momento Renzi aveva perso le primarie grazie ai brogli del PD. POI, a elezioni terminate, Bersani si è accorto di aver perso: QUELLO è il momento in cui è stato fatto fuori. Ciò che è seguito è stato un teatrino, dalle famose frasi "ci dicano che cosa vogliono fare" agli otto punti scritti sulla carta di formaggio. Che cosa volessero fare i grillini lo sapevano benissimo, mandarli tutti a casa senza fare alleanze, e gli otto punti del programma potevano anche scriverli prima, non dopo. Il teatrino è proseguito, con l’elezione del presidente della repubblica, dove si è visto che razza di partito è il PD, capace di decidere per Prodi con il 90% dei consensi e impallinarlo il giorno dopo. Ma non credi di essere un po’ ingenuo? Non ti viene solo il sospetto che l’alleanza con il PDL fosse nell’aria il giorno dopo le elezioni, se non già da prima ancora?

> Ma perché devono saltarci su che quel referendum online non vale il resto di niente ...

Non capisco di che referendum parli, quello dei veneti? Mischiato con quelli di Grillo?

Comunque, Grillo non ha fatto alcun referendum. Qualche volta c’è qualche sondaggio, che non ha alcun valore pratico e nessuna conseguenza, e qualche volta ci sono votazioni sull’operato dei parlamentari o sulla loro espulsione. Riguardo a queste votazioni, è una cosa completamente interna al M5S, senza valore legale checché ne dica la gente. Se i parlamentari grillini, coerentemente a quanto sottoscritto prima di essere eletti DENTRO al M5S, mantengono la condotta promessa, bene. Se non lo fanno escono dal Movimento e continuano il loro lavoro in parlamento come meglio credono. Nessuno pretende di cacciarli dal Parlamento (questo sì che sarebbe incostituzionale).

>> E i candidati grillini NON RISPONDONO A NESSUNO, se non alla propria coscienza.
> Grazie per la risata che mi hai provocato ...

Se ridi è perché non hai capito.

> Scusa, io ricordo di qualcuno che pretendeva le loro dimissioni ... Ricordo male?

Ricordi male. Non si può fare quella cosa lì. Io ricordo che qualcuno voleva dimettersi da parlamentare, di sua spontanea volontà, ma rimanere dentro al Movimento. Gli è stato risposto di no - è proprio il contrario di quello che dici tu.

>> garantire gli interessi dell’elettorato di riferimento è una cosa normale in democrazia
> In Italia no, la costituzione dice che i parlamentari rappresentano la nazione

No no, te la devi leggere proprio bene la Costituzione. Dice che i cittadini "sono liberi di associarsi in partiti" (e detto per inciso, questa frase è l’unica dove compare la parola "partiti"). Ora, ogni partito esiste perché contrapposto agli altri, è quindi normale che in parlamento convergano idee diverse, non fosse altro che a grandi linee, come "destra" e "sinistra", liberale la prima e più comunista la seconda. Per non parlare di coloro che sono per liberalizzare le droghe e coloro che invece vorrebbero mettere i drogati all’ergastolo, oppure coloro che vogliono le unioni omosessuali e altri che decapiterebbero i gay. Se io fossi gay, certamente non voterei per chi mi vuole decapitare. Il tuo discorso è più ristretto, probabilmente solo ai temi economici, ma non cambia.

In un altro punto la Costituzione parla dell’assenza di vincolo di mandato, che serve a chiarire che, anche se fai parte di un partito, non devi obbedire ciecamente a quel partito perché devi stare sopra le parti e devi rappresentare la Nazione. Frase che ritengo bellissima e anche condivisibile in linea di principio, anche se a te non sembra. Il problema è che la Costituzione è stata scritta molti anni fa, quando la gente era più onesta e idealista, e la parola "partito" aveva un senso più generico di adesso. Se io fossi sicuro che i politici siano onesti, e che i partiti fossero idealisti ed etici, sarei per l’assenza del vincolo di mandato. Io invece non lo penso, per cui comincio a credere che il vincolo di mandato, senz’altro poco altisonante e molto pragmatico, sia una garanzia per l’elettore, e servirebbe a limitare i casi in cui un politico dice "Berlusconi game over" per poi farne un fondatore della patria, o altri casi in cui una forza politica dice "noi non facciamo alleanze" e poi invece le fa, caso molto simile a dire "MAI CON IL PDL" e poi invece... (ma Bersani: quando dicevi così eri cosciente di quello che stavi dicendo? Ah, era solo propaganda elettorale?)

>> gente votava per Berlusconi, altri per il PD [per una] una ridistribuzione della ricchezza
> Quindi ho ragione? Non mi sembra che questo coincida con il bene del paese

Ma scusa, il tuo "bene del paese" è un’idea tutta tua, non la pensano tutti come te. C’è gente che ha votato il Berlusca pensando realmente che avesse ragione lui. Che togliere tasse, accorciare i processi, fare condoni e grandi opere e privatizzare le scuole fosse davvero la strada giusta. E potrebbe anche essere giusta, coincide parzialmente con quanto diceva "Fare per fermare il declino", e anche il PD è favorevole a certe grandi opere, ad abbassare le tasse (l’ha appena fatto con l’IMU e quegli 80 euro al mese), a sveltire i processi. Ci sono tante idee, tutte sono giuste se inserite nel contesto giusto. Quindi, ognuno vota per le idee giuste, dal suo punto di vista. C’è chi pensa in stile keynesiano, chi la pensa all’opposto. E io credo che hanno ragione tutti e due. Alla fine, è un dato di fatto, in parlamento ci sono interessi che tu chiami particolari, e che io chiamo democrazia.

> E tu pensi di assicurarti l’onestà dei politici coi due vincoli di mandato? Sei ingenuo
> se trovi questo politico onesto, perché rinunciarci dopo 2 mandati

Per diversi motivi. Primo, perché in parlamento ci devono essere persone che hanno chiaro il ricordo della vita "normale". Dopo un paio d’anni passati in giacca e cravatta a ventimila euro al mese, a passare il tempo in aereo/tv/camera con altri giaccacravattati, vedi le cose diversamente da quando avevi iniziato, magari come operaio. Io mi chiedo sempre come diavolo facesse Bertinotti, con i suoi soldi e i suoi capi firmati, e perorare la causa di operai con le tute sporche d’olio. Senza offesa, non puoi conoscere in fondo le cose se non le provi in prima persona. Invece di dare 80 euro a chi pochi soldi li ha già, se ti ricordassi di quando non avevi i soldi per mangiare forse penseresti a diminuire il prezzo dei carburanti, o a ridurre l’IVA sui prodotti alimentari. Ma il discorso non si ferma ai morti di fame. In parlamento ci devono andare ingegneri, infermieri, fotografi, spazzini, tutta la società deve essere rappresentata, perché sono loro che sanno giudicare le proposte di un ministro. Dopo due legislature un infermiere diventa un politico, e intanto il mondo fuori è cambiato. Quello che valeva dieci anni fa, in qualsiasi tematica, ora è diverso, vale di meno.

Il secondo motivo è che abbiamo troppa paura del cambiamento. Tu dici: se trovi un politico onesto, perché rischiare di sostituirlo con uno meno onesto? E io dico: ma il nuovo politico potrebbe essere anche PIU’ onesto! Dopo che il primo ha fatto un buon lavoro, il secondo lo può fare anche migliore. Il cambiamento è positivo, se non si esagera. Io credo che due mandati siano buoni, perché quelli al secondo mandato possono aiutare i nuovi arrivati a inserirsi, un bilanciamento continuo tra esperienza e nuove idee. Tre mandati (quindici anni, in teoria) potrebbero andare anche bene, ma noi abbiamo gente in politica che non ha mai fatto altro. Che ne sanno della vita, quelli?

In teoria il parlamento potrebbe rinnovarsi ogni elezione: gli elettori puniscono quelli che hanno lavorato male, e premiano quelli che hanno lavorato bene. Ma quelli nuovi? Come si fa a giudicare come lavorano, se non hanno mai fatto prima quel mestiere? Mah... vedi che l’incertezza c’è sempre.

> sono contento che tu sappia fare il diplomatico, il politico
> Beato te che sai quello che vuoi e soprattutto come realizzarlo
> Ma si sa che in italia siamo tutti allenatori e governanti.

Ma che cosa c’entra questo discorso! Io non so costruire un telefonino, ma so scegliere qual’è quello che preferisco. Tu invece dici "scegli Nokia, quelli sanno lavorare bene". Il parallelo è fra scegliere un programma e scegliere un deputato: telefonino=programma elettorale, persona=costruttore di telefonini. So scegliere qual’è il programma che preferisco, non m’interessa molto chi è che lo porta avanti - basta che lo faccia. Forse non ti sei accorto che in politica sta succedendo quello che è successo in ambito commerciale. C’è molta pubblicità, cercano di creare dei bisogni che la gente non sentirebbe e spendono un sacco di soldi per questo. Come in politica: i rimborsi elettorali sono aumentati, perché ogni partito ha bisogno di convincerti a sposare la sua causa. Non è più "mettere qualche cosa sul mercato, poi la gente sceglie". E’ "convincere i consumatori a comprare questo prodotto". E’ dire alla gente quello che vuole sentirsi dire; il fare, poi, lo vedremo dopo. Questa è la spiegazione che tu non trovi, del perché i partiti in parlamento, da molti anni ormai, hanno fatto tante schifezze e poche cose buone. Perché la gente vota per quelli capaci (a farsi i fatti loro), o vota le false promesse (fatte per farsi poi i fatti loro).


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