Cronoscalata >
Da 1 anno Renzi cercava di candidarsi
a Premier. L’ha vista brutta quando Alfano ha mollato Berlusconi per restare al
governo con Letta. Aspettare un altro anno (con avvio ripresa e rilancio del
paese) per Renzi significava perdere il posto in prima fila.
Così, eletto
Segretario, si è guardato bene dal contribuire a rinvigorire l’azione di Letta mettendo
la sua impronta nelle scelte e nella squadra di governo. Più proficuo è stato accodarsi
al coro dei critici “dubbiosi”.
La sua “urgente” priorità è diventata quella di
rincorrere il varo di una nuova legge elettorale e di un pacchetto di riforme
di medio periodo.
Tutto per marcare il segnale di una forte “discontinuità”.
Alla
fine Letta si è dovuto rimproverare l’eccesso di fiducia-lealtà tenuto verso
gli organi del partito.
Da qui.
Renzi, come Segretario e Premier, potrà dispiegare
tutto il ventaglio delle misure più volte evocate per imprimere una svolta al
paese.
Valga qualche notazione di merito.
Avventato, se non illusorio, è contare
su un patto di legislatura.
Renzi ha tempo 1 mese per chiudere la partita della
nuova legge elettorale e circa 1 trimestre per “sostanziare” le ricette scioccanti
di quella sua “rivoluzione radicale” sin qui ignota allo stesso PD. Non può infatti
mancare all’appuntamento con l’elezioni Europee.
Di più.
Per “correre” alla
meta non potrà in alcun modo “penalizzare” Alfano e neppure “infastidire”
Berlusconi. Altrimenti il rischio delle sue “smisurate” ambizioni ricadrà sull’identità
e la rappresentatività del partito.
Da annotare.
Risollevare il paese dalla crisi
non è una gara di cronoscalata. La storia insegna che la Febbre del Tribuno non
conosce remore o limiti fino a …