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Commento di Fabio Della Pergola

su Ariel Sharon, la via del pragmatismo


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Fabio Della Pergola Fabio Della Pergola 15 gennaio 2014 01:49

Lei sa che Israele ha fatto da levatrice ad Hamas in funzione anti-Fatah?  

Strano vero ? Dividere i propri avversari è una politica piuttosto vecchia, risale ai Romani. Come mai ci sono caduti come degli allocchi ?

Cosa fosse Hamas lo si sapeva anche prima delle elezioni, ma Israele non si è opposto a che Hamas vi partecipasse. Si sapeva pure che probabilmente Hamas le avrebbe vinte, considerata la corruzione e la condiscendenza del Fatah di Abu Mazen verso l’occupante israeliano e verso gli USA.

Se Israele si fosse opposto lei oggi sarebbe lì ad accusare Israele di essersi opposto.

Vinte le elezioni occorre riconoscere che Hamas si è sforzata di diventare un movimento responsabile. Forse lei non se lo ricorda ma il governo formato da Hanyeh era tutt’altro che estremista.

Cos’è una battuta ? Forse lo sforzo è stato eccessivo...

Ma proprio questo era il maggiore pericolo per la cupola "sionista": che Hamas si mostrasse come movimento responsabile benché deciso a difendere gli interessi dei palestinesi. Lei non ha idea di quanto sia utile avere un nemico sostanzialmente innocuo ma che buca lo schermo con azioni eclatanti.

Le azioni eclatanti fino a quel momento erano stati gli attentati suicidi sugli autobus, nelle discoteche e nei bar israeliani. Da quel momento in poi bisognava invece credere, curiosamente, a una Hamas innocua, moderata e aperta alla trattativa. Non è così sostenibile. In ogni caso il maggior pericolo era che Hamas si mostrasse responsabile... pericolo scampato si direbbe.

Quanto alla responsabilità della popolazione palestinese per la scelta di Hamas lei prefigura un principio abbastanza indecente (e mi limito nell’aggettivazione): che tutta una popolazione sia da ritenere responsabile degli atti di chi la guida.

La popolazione che vota è responsabile di aver dato il potere al partito per cui ha votato, non dei suoi atti. Ma se il partito per cui vota è esplicitamente a favore e notoriamente attivo nella pratica terroristica degli attentati contro i civili, qualche responsabilità ce l’hanno anche i suoi elettori. O no? Forse che gli italiani sono innocenti per aver avuto il Ventennio fascista ? O i tedeschi di aver votato Hitler ? E sull’antisemitismo dei tedeschi non sono stati scritti fimi di inchiostro che tirano in causa anche il popolo tedesco ? E forse che nella carta di Hamas non ci sono anche espressioni antisemite ?

Oggettivamente non hanno avuto grandi possibilità di scelta. Tuttavia concordo sul fatto che la dirigenza palestinese avrebbe potuto mostrarsi più sagace e lungimirante.

Se non hanno avuto possibilità di scelta è perché le scelte – che ancora esistevano negli anni ’20 – sono state via via eliminate; omicidi compresi. Più “sagace e illuminante” è definizione leziosamente stitica; del tutto inadatta a definire la demenziale ottusità, protervia e arroganza dei dirigenti palestinesi che si riflette in pieno nella carta fondativa di Hamas, il partito “moderato”  che lei apprezza tanto.

Ripeto: è esattamente quello che è avvenuto. Ed è avvenuto per la scelta israeliana di annullare di fatto le elezioni palestinesi con la forza, arrestando parlamentari e membri del governo appena eletto. Lei è molto ingenuo, e non ha la minima idea di che razza di esaltati è composta la cupola "sionista".

Se io sono ingenuo lei è veramente balordo. Si fa un suo film, lo fa passare per vero e poi spiega i fatti avvenuti sulla base dell’interpretazione di quel film. E’ lo schema dei protocolli dei savi di sion. Nel 2005 Sharon ha imposto il ritiro dei coloni da Gaza. Tutto il resto l’hanno fatto Hamas & Co. , nessuno li ha costretti a “dimostrare che rendere la terra ai palestinesi avrebbe messo in pericolo la sicurezza di israele”. Anche se questo è esattamente quello che è accaduto e che ha reso impraticabile tutto il resto. Un ottimo servizietto firmato Hamas, non Sharon. Lei si arrampica sugli specchi.

Nel caso in questione, mi dica, che scelta avevano? Si erano svolte regolari elezioni con il consenso di USA e Israele e con la sorveglianza di osservatori internazionali; era stato formato un gabinetto di governo con garanzie di moderazione e pluralismo. Tutto spazzato via con la forza.

Cerchiamo di non essere così ingenui; tutto quello che dice qui - moderazione e pluralismo - riguarda i rapporti interni alla politica palestinese. Non c’era niente che andasse nella direzione delle trattative di pace con Israele, nemmeno verso il riconoscimento di Israele.

Hanno grossi limiti, sicuramente. E sicuramente alcune fazioni palestinesi avrebbero una insopportabile crisi di identità se si arrivasse ad un accordo di pace. Ma questo vale ancora di più per la controparte "sionista", che sarebbe persa senza la "minaccia esistenziale" iraniana e senza l’estremismo palestinese.

Persa perché ? E’ uno stato con una sua identità ben chiara, moderno, efficiente, con economia che funziona e, al più, i problemi di qualsiasi società occidentale.  In ogni caso che si azzerino i problemi di sicurezza e poi si vedrà se si perde o no.

A proposito: lei pensa che Abu Mazen sia un estremista? E se non lo pensa, quanto crede abbia guadagnato da questa sua scelta moderata?

No, non lo credo. Ma sa bene, come lo sappiamo tutti, che conta quanto il due di briscola; e lo sa anche lui al punto che si guarda bene dal convocare nuove elezioni anche se governo e parlamento sono scaduti da tempo.

I "sionisti" non sono come gli inglesi, non hanno modi e finalità paragonabili con quelli. Si legga l’intervista di Fallaci a Sharon: se ha voglia di capire ha modo di farlo.

Sharon, qualunque cosa abbia detto non ha avuto il potere che lei insinua. Lo ha avuto solo all’epoca nefasta della guerra del Libano e poi quando ha sgombrato Gaza. Per il resto è sempre stato una figura piuttosto emarginata.

Modi e finalità dell’apartheid sudafricana sono qualcosa che lei non deve aver capito bene, altrimenti cazzate di questo tipo non le scriverebbe (oppure sì, tanto mica usa nome e cognome... i rischi stanno a zero).

Israele ha perso perché non esiste la minima possibilità che il progetto "sionista" (e non mi riferisco al Sionismo di Herzl) abbia successo. Nel mondo di oggi pensare di fare di un piccolo paese come Israele una nuova Sparta è semplicemente demenziale. Su una scala storica il suo orizzonte temporale non può che essere molto limitato. Ed è questo alla fine che mi angustia.

Coraggio, non si angusti troppo. Ci vorrà ancora del tempo. Ci sono ancora la Corea del Nord, un sacco di sultanati, teocrazie e dittatorelli sparsi in mezzo mondo. Se ci stanno loro nel mondo di oggi ci potrà stare pure la democrazia parlamentare di uno stato etnico.

Li definisco in questo modo perché come la truppa, composta di persone con la testa imbottita di alti ideali affinché serva meglio come carne da cannone, non hanno alcuna idea delle vere motivazioni di ciò che fanno. Lei ne è un esempio.

Ma no, nessuno ha la testa più imbottita di alti ideali di lei, non si butti così giù.

In ogni caso, caro Persio, questi dibattiti stanno diventando un po’ troppo ripetitivi. Non sono né interessanti né utili. Veda un po’ lei.


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