Lei sa che Israele ha fatto da levatrice
ad Hamas in funzione anti-Fatah?
Strano vero ? Dividere i propri avversari è una politica
piuttosto vecchia, risale ai Romani. Come mai ci sono caduti come degli
allocchi ?
Cosa fosse Hamas lo si sapeva anche prima
delle elezioni, ma Israele non si è opposto a che Hamas vi partecipasse. Si
sapeva pure che probabilmente Hamas le avrebbe vinte, considerata la corruzione
e la condiscendenza del Fatah di Abu Mazen verso l’occupante israeliano e verso
gli USA.
Se Israele si fosse opposto lei oggi sarebbe lì ad accusare
Israele di essersi opposto.
Vinte le elezioni occorre riconoscere che
Hamas si è sforzata di diventare un movimento responsabile. Forse lei non se lo
ricorda ma il governo formato da Hanyeh era tutt’altro che estremista.
Cos’è una battuta ? Forse lo sforzo è stato eccessivo...
Ma proprio questo era il maggiore
pericolo per la cupola "sionista": che Hamas si mostrasse come
movimento responsabile benché deciso a difendere gli interessi dei palestinesi.
Lei non ha idea di quanto sia utile avere un nemico sostanzialmente innocuo ma
che buca lo schermo con azioni eclatanti.
Le azioni eclatanti fino a quel momento erano stati gli
attentati suicidi sugli autobus, nelle discoteche e nei bar israeliani. Da quel
momento in poi bisognava invece credere, curiosamente, a una Hamas innocua,
moderata e aperta alla trattativa. Non è così sostenibile. In ogni caso il maggior pericolo era che Hamas si mostrasse responsabile... pericolo scampato si direbbe.
Quanto alla responsabilità della
popolazione palestinese per la scelta di Hamas lei prefigura un principio
abbastanza indecente (e mi limito nell’aggettivazione): che tutta una
popolazione sia da ritenere responsabile degli atti di chi la guida.
La popolazione che vota è responsabile di aver dato il
potere al partito per cui ha votato, non dei suoi atti. Ma se il partito per cui vota è esplicitamente a favore e notoriamente attivo nella pratica terroristica degli attentati contro i civili, qualche responsabilità ce l’hanno anche i suoi elettori. O no? Forse che gli
italiani sono innocenti per aver avuto il Ventennio fascista ? O i tedeschi di
aver votato Hitler ? E sull’antisemitismo dei tedeschi non sono stati scritti fimi di inchiostro che tirano in causa anche il popolo tedesco ? E forse che nella carta di Hamas non ci sono anche espressioni antisemite ?
Oggettivamente non hanno avuto grandi
possibilità di scelta. Tuttavia concordo sul fatto che la dirigenza palestinese
avrebbe potuto mostrarsi più sagace e lungimirante.
Se non hanno avuto possibilità di scelta è perché le scelte – che ancora esistevano
negli anni ’20 – sono state via via eliminate; omicidi compresi. Più “sagace e
illuminante” è definizione leziosamente stitica; del tutto inadatta a definire
la demenziale ottusità, protervia e arroganza dei dirigenti palestinesi che si
riflette in pieno nella carta fondativa di Hamas, il partito “moderato” che lei apprezza tanto.
Ripeto: è esattamente quello che è
avvenuto. Ed è avvenuto per la scelta israeliana di annullare di fatto le
elezioni palestinesi con la forza, arrestando parlamentari e membri del governo
appena eletto. Lei è molto ingenuo, e non ha la minima idea di che razza di
esaltati è composta la cupola "sionista".
Se io sono ingenuo lei è veramente balordo. Si fa un suo film, lo fa passare per vero e poi spiega i
fatti avvenuti sulla base dell’interpretazione di quel film. E’ lo schema dei protocolli
dei savi di sion. Nel 2005 Sharon ha imposto il ritiro dei coloni da Gaza.
Tutto il resto l’hanno fatto Hamas & Co. , nessuno li ha costretti a “dimostrare
che rendere la terra ai palestinesi avrebbe messo in pericolo la sicurezza di
israele”. Anche se questo è esattamente quello che è accaduto e che ha reso impraticabile tutto il resto. Un ottimo servizietto firmato Hamas, non Sharon. Lei si arrampica sugli specchi.
Nel caso in questione, mi dica, che
scelta avevano? Si erano svolte regolari elezioni con il consenso di USA e
Israele e con la sorveglianza di osservatori internazionali; era stato formato
un gabinetto di governo con garanzie di moderazione e pluralismo. Tutto
spazzato via con la forza.
Cerchiamo di non essere così ingenui; tutto quello che dice qui - moderazione e
pluralismo - riguarda i rapporti interni alla politica palestinese. Non c’era
niente che andasse nella direzione delle trattative di pace con Israele, nemmeno
verso il riconoscimento di Israele.
Hanno grossi limiti, sicuramente. E
sicuramente alcune fazioni palestinesi avrebbero una insopportabile crisi di
identità se si arrivasse ad un accordo di pace. Ma questo vale ancora di più
per la controparte "sionista", che sarebbe persa senza la
"minaccia esistenziale" iraniana e senza l’estremismo palestinese.
Persa perché ? E’ uno stato con una sua identità ben chiara,
moderno, efficiente, con economia che funziona e, al più, i problemi di
qualsiasi società occidentale. In
ogni caso che si azzerino i problemi di sicurezza e poi si vedrà se si perde o
no.
A proposito: lei pensa che Abu Mazen sia
un estremista? E se non lo pensa, quanto crede abbia guadagnato da questa sua
scelta moderata?
No, non lo credo. Ma sa bene, come lo sappiamo tutti, che conta quanto il
due di briscola; e lo sa anche lui al punto che si guarda bene dal convocare nuove elezioni anche se governo e parlamento sono scaduti da tempo.
I "sionisti" non sono come gli
inglesi, non hanno modi e finalità paragonabili con quelli. Si legga
l’intervista di Fallaci a Sharon: se ha voglia di capire ha modo di farlo.
Sharon, qualunque cosa abbia detto non ha avuto il potere che lei insinua. Lo ha
avuto solo all’epoca nefasta della guerra del Libano e poi quando ha sgombrato
Gaza. Per il resto è sempre stato una figura piuttosto emarginata.
Modi e finalità dell’apartheid sudafricana sono qualcosa che lei non deve
aver capito bene, altrimenti cazzate di questo tipo non le scriverebbe (oppure
sì, tanto mica usa nome e cognome... i rischi stanno a zero).
Israele ha perso perché non esiste la
minima possibilità che il progetto "sionista" (e non mi riferisco al
Sionismo di Herzl) abbia successo. Nel mondo di oggi pensare di fare di un
piccolo paese come Israele una nuova Sparta è semplicemente demenziale. Su una
scala storica il suo orizzonte temporale non può che essere molto limitato. Ed è questo alla fine che mi angustia.
Coraggio, non si angusti troppo. Ci vorrà ancora del tempo. Ci sono ancora la
Corea del Nord, un sacco di sultanati, teocrazie e dittatorelli sparsi in mezzo
mondo. Se ci stanno loro nel mondo di oggi ci potrà stare pure la democrazia
parlamentare di uno stato etnico.
Li definisco in questo modo perché come
la truppa, composta di persone con la testa imbottita di alti ideali affinché
serva meglio come carne da cannone, non hanno alcuna idea delle vere
motivazioni di ciò che fanno. Lei ne
è un esempio.
Ma no, nessuno ha la testa più imbottita di alti ideali di
lei, non si butti così giù.
In ogni caso, caro Persio, questi dibattiti stanno diventando un po’ troppo ripetitivi. Non sono né interessanti né utili. Veda un po’ lei.